domenica 21 luglio 2013

Il grande Gatsby

Buongiorno! Eccoci di nuovo con un'altra recensione. Beh, questo libro l'ho divorato, nonostante abbia cercato di darmi un certo contegno.
Ora non mi resta che guardare il film! Ho aspettato di leggere il libro per vederlo perché non volevo assolutamente spoilerarmi e la fine ed ho fatto benissimo.
(Oh, il confronto libro>film lo farò sicuramente in uno dei prossimi appuntamento del "what about the movie?", contateci!)




Titolo: Il grande Gatsby
Autore: F. Scott Fitzgerald
Editore: Newton Compton (collana Live)
Prezzo: 0.99 €
Pagine: 128

T R A M A

L'essenzialità, la finezza descrittiva, i personaggi indimenticabili hanno fatto di questo romanzo un “classico moderno”. Il misterioso, affascinante e inquieto Gatsby, con le sue feste stravaganti, il lusso e la mondanità di cui si circonda, non mira in verità che a ritrovare l’amore di Daisy. Ma è possibile ricatturare il passato? Nello scenario dei frenetici anni Venti, di cui Fitzgerald e la moglie Zelda furono protagonisti, il desiderio di Gatsby diventa emblema di un sogno di assolutezza, che la realtà frantuma e disperde. Molti grandi attori hanno prestato il loro volto a Gatsby e Daisy, tra i quali Robert Redford e Mia Farrow nel 1974, Leonardo DiCaprio e Carey Mulligan nel 2013.

"Così remiamo, barche controcorrente, risospinti senza sosta nel passato".

R E C E N S I O N E


Scrivo questa recensione subito dopo aver chiuso il libro perché per una volta vorrei potervi scrivere in preda alle emozioni che mi ha lasciato addosso la storia.
Sono profondamente confusa, addolorata, rammaricata ed anche un po' arrabbiata.
E' un libro col finale amaro, forse troppo per il mio debole cuore. Però si fa veramente amare e credo che sia uno dei finali più appropriati che io abbia mai letto.
La storia mi è piaciuta perché ho una passione sconfinata per gli amori un po' "malati", quelli che durano negli anni anche quando bisognerebbe metterci una pietra sopra.
Mi ha ricordato, in più punti, "Il conte di Montecristo" (che fra parentesi è uno dei miei libri preferiti), con quell'amore inguaribile, con quel desiderio di avere risposte e di tornare indietro nel tempo, ripartire dal punto in cui ci si era fermati, pur essendo ormai persone totalmente diverse.
Mi è piaciuto il modo in cui Gatsby si è fatto strada nella società ed anche questo mi ha ricordato molto il caro Dantès. Veramente molte analogie!
Come in tutte le storie si suppone che ci siano personaggi da amare e personaggi da odiare ma in realtà tutti loro sono un misto di questi due sentimenti. Perché sono complicati, ai miei occhi, e soprattutto poco naturali nei confronti della vita. Bloccati dentro le apparenze, ecco.
Ed alla fine l'unico che ne esce pulito, oltre al narratore, è proprio Gatsby. L'uomo inarrivabile ed irraggiungibile e per questo irrimediabilmente solo.
Avviene tutto con molta velocità, senza troppi fronzoli (come piace a me!), la storia ti si butta contro e finisce con l'investirti come un camion. Dritto sulla faccia!
Ho paura di rivelare troppo di questo romanzo -essendo così breve- e non credo che una recensione gli renderebbe mai giustizia.
Lo consiglio caldamente, è una lettura veloce e piacevole con molti sentimenti al suo interno.
Prende quattro cupcakes e non cinque perché il coinvolgimento emotivo l'ho avuto solo alla fine, e in un'unica scena tra Daisy e Gatsby, e non so, non è quel libro da "mi ha tolto il fiato" ma non è neanche meno di "bellissimo".
Gli è mancato un piccolo passetto (non saprei dire neanche io quale) per essere il libro perfetto per una come me.

♥ Bea

5 commenti:

  1. Ti quoto: "Ed alla fine l'unico che ne esce pulito, oltre al narratore, è proprio Gatsby."
    Perché ho subito pensato: "They're a rotten crowd. You're worth the whole damn bunch put together."

    Questo libro mi ha seriamente spezzato il cuore, mi ha lasciato una grande malinconia addosso.
    Interessante il paragone che fai con Dantès, in effetti non ci avevo pensato. :)

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    1. Sì, è proprio vero. Daisy è quella che ho odiato di più!
      Anche a me ha lasciato molta malinconia perché lui ha donato tutto se stesso a lei e lei non era affatto disposta a fare il contrario.
      Neanche un fiore gli ha mandato çWç Fortuna che lo amavi!

      Comunque non so, forse è un collegamento un po' azzardato però c'ho visto nei due protagonisti la stessa fame di "vendetta", di rivincita sul passato (anche essendo storie molto diverse).
      L'amore negato, lei che è andata avanti con la sua vita, le ricchezze accumulate per un unico scopo. Non so, mi sembrano molto vicini :P
      Anche se Daisy non è affatto come Mercedes. Neanche l'unghia del mignolo ò.ò
      Basta, la odio XD

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    2. Ah, senza dubbio, mi trovi totalmente d'accordo su Daisy. Mercedes era un'altra storia. Daisy era una vigliacca e nient'altro.
      Per quel che riguarda la vendetta, ora che ci penso, io in Gatsby ho visto più un desiderio di rivalsa nei confronti di un mondo che l'aveva tenuto fuori perché non lo riteneva all'altezza. Ecco, "rivincita sul passato" come hai detto tu. In Dantès era un sentimento più "sanguinario", più volto a un annientamento di chi l'aveva tradito. Annientamento che lui aveva comunque vissuto in prima persona negli anni di prigionia.
      Però sono sempre due personaggi cupi, ambigui e "spezzati" in un modo o nell'altro.

      Okay, forse sto delirando e ho probabilmente detto un mucchio di scemenze XD
      È che non ho mai nessuno con cui parlare di libri, o comunque sempre le stesse due persone, e tendo a diventare logorroica XD

      ps scusa per il commento cancellato, ma avevo sbagliato e invece di cliccare su "rispondi" avevo creato un nuovo commento.

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    3. Ma tranquilla, ti capisco XD anche io mi esalto a parlare con altre persone di libri XD
      Hai molto ragione, ovviamente. Sono due personaggi simili ed allo stesso tempo profondamente diversi. Diciamo che ho notato una tematica di sottofondo comune, ma ovviamente sono due romanzi e due storie molto molto molto diverse!

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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