sabato 29 giugno 2013

Dolce come il cioccolato




Titolo: Dolce come il cioccolato
Autore: Esquivel Laura
Editore: Garzanti Libri
Prezzo: 7.50 €
Pagine: 179 p.


T R A M A
Fin dal loro primo incontro, poco più che adolescenti, Pedro e Tita vengono travolti da un sentimento più grande di loro. Purtroppo a causa di un'assurda tradizione familiare, per Tita il matrimonio è impossibile: ma per umana volontà e con la complicità del destino, lei e Pedro si ritroveranno a vivere sotto lo stesso tetto come cognati, costretti alla castità e tuttavia legati da una sensualità incandescente.
 Frutto di una godibile sapienza narrativa e di una raffinata arte culinaria, Dolce come il cioccolato racconta con grazia e allegria femminili un'indimenticabile storia d'amore, in cui il cibo diventa metafora e strumento espressivo, rito e invenzione, promessa e godimento, veicolo di un'inedita comunione erotica.

“Girò la testa e i suoi occhi s’incontrarono con quelli di Pedro. In quel momento capì perfettamente ciò che prova una frittella quando entra a contatto con l’olio bollente”


R E C E N S I O N E
Ero scettica a leggere questo libro perché, diciamo la verità, conoscendo le telenovelas sud-americane, pensavo che questo libro sarebbe stato simile, ma mi sbagliavo.
Ogni capitolo è caratterizzato da una ricetta della tradizione messicana, la cui spiegazione dettagliata, anche attraverso le parole della protagonista, ci permette di capire l’importanza del cibo, ma soprattutto del fattore erotico, ha nelle nostre vite. Vedremo  come i sentimenti di Tita influenzano la preparazione delle pietanze e come questi avranno degli effetti collaterali, a volte sorprendenti, su tutti i presenti. La cosa che però mi ha fatto esasperare questa tradizione per cui la figlia minore debba privarsi del matrimonio, e quindi della possibilità di avere dei figli, per prendersi cura della madre. Di conseguenza ho odiato per tutto il tempo Madre Elena, anche dopo che si spiega il motivo del suo comportamento, non sono riuscita ad apprezzarla comunque. Pedro è un altro personaggio che mi ha esasperato: se ama una donna non accetti ciò che ti dicono li altri di fare, ma combatti per lei, le dimostri che faresti qualsiasi cosa per lei, non te ne sti lì buono come un cucciolo obbediente. Passiamo a Tita: il libro merita di essere letto solamente per conoscere un personaggio come lei. Un personaggio carico di determinazione e tenacia, che riesce a divertire per tutta la durata del libro; ho apprezzato la sua intelligenza, ma soprattutto la differenza di carattere rispetto alla madre e alle sorelle.A volte può sembrare surreale, ma questo tocco di magia è ingrediente segreto per una lettura scorrevole e piacevole in grado in far sciogliere il cuore più duro.
Curiosità: è stato tratto dal libro, un film intitolato "Come l’acqua per il cioccolato" (1992). Non dirvi se sia un bel film o meno, perché non l'ho ancora avuto l'occasione di vederlo, ma chi ha apprezzato il libro, li consiglio comunque di guardarlo.

♥ Sanda

giovedì 27 giugno 2013

Innamorarsi a Notting Hill



Titolo: Innamorarsi a Notting Hill
Autore: Ali McNamara
Editore: Newton Compton
Prezzo: 9.90 €
Pagine: 307

T R A M A

Scarlett O'Brien sogna una vita da film. Nel vero senso della parola: perché il cinema, e in particolare le sue amate commedie romantiche, sono molto più eccitanti della banale realtà di tutti i giorni accanto a un noioso fidanzato appassionato di fai­da­te. Ossessionata da Hugh Grant, Brad Pitt e Johnny Depp, Scarlett trascorre le giornate con la testa tra le nuvole, e le serate con la mano immersa in un sacchetto di popcorn, davanti allo schermo. Così, quando le si presenta l'occasione di trascorrere un mese in una villa di Notting Hill, scenario di uno dei suoi film preferiti, non esita un secondo ad accettare: prima di cedere alle insistenze della famiglia, che la vuole sposata e "sistemata", potrà vivere le sue fantasie almeno una volta! Ben presto però Scarlett scopre che la vera Notting Hill è molto diversa dalla sua versione di celluloide, e quando fa conoscenza con il suo nuovo vicino, l'affascinate quanto irritante Sean, si rende conto che il copione della sua vita rischia di sfuggirle di mano... Forse il destino sta tramando come in "Serendipity"? O magari sta andando in scena il suo personale remake di "Se scappi ti sposo"? Ma qual è, in fin dei conti, il lieto fine che Scarlett desidera per se stessa? L'importante è deciderlo in fretta, perché il giorno delle nozze si avvicina...

R E C E N S I O N E


Il bello delle recensioni è che sei dannatamente di parte, non rendi conto a nessuno e spiattelli con facilità i tuoi gusti in fatto di libri. E' come sbandierare al mondo intero Questo libro mi è proprio piaciuto e non me ne frega un'accidente se a te ha fatto schifo, perchè io gli rifilo quattro punti, pappapero Eh già, tiriamo fuori le unghie e i denti per far valere le nostre idee, come io sto facendo adesso. Perchè io questo libro l'ho sinceramente adorato, una protagonista che va pazza per Bridget Jones, come si fa a non amarla? Una che sogna ad occhi aperti e si fa mille viaggi mentali, con Hugh Grant e Colin Firth, dove la ritrovo?! Ah Scarlett, se fossi stata vera, tra noi sarebbe nata una grande e proficua amicizia, fattelo dire. Dovete capire che è stata una delle storie d'amore più belle che mi siano capitate tra le mani. Io sono team Bond, Sean Bond! Totally team Sean. Non voglio spiattellarvi la trama, tanto per quella ci ho già pensato qui sopra, ma voglio solo dirvi quello che più conta. Ho trovato la storia divertente, la protagonista si fa davvero amare anche quando prende le scelte sbagliate è difficile odiarla, la nostra Rossa è diversa, prende citazioni di film come filosofia di vita, per lei un film vale più di mille parole. Non viene dato molto spazio a gli altri personaggi, di questo mi dispiace e non ci sono scene piccanti, ma eccelle nella sua semplicità, ed il protagonista, il nostro Sean, è lui la l'unica gemma che risplende, è troppo bello per essere vero, è uscito dalla penna di un libro e mi auguro che sbuchi anche da uno schermo, perchè correrei subito al cinema!


♥ Jess

The Vincent Boys



Titolo: The Vincent Boys
Autore: Abby Glines
Editore: Mondadori
Prezzo: 14.90 €
Pagine: 288

T R A M A

Ashton, brava ragazza di "professione", cerca di non deludere i suoi genitori e gioca il ruolo della fidanzata perfetta di Sawyer Vincent, il ragazzo che tutte vorrebbero. Ma durante le vacanze estive, mentre Sawyer è in campeggio con il fratello, Ashton inizia ad avvicinarsi a Beau, cugino di Sawyer, terribilmente sexy. E terribilmente pericoloso... Il ragazzo da cui tutte dovrebbero stare alla larga. Beau, che ha sempre voluto bene a Sawyer come a un fratello, ama Ashton fin dai tempi dell'asilo, considerandola però la "ragazza di suo cugino" e, dunque, off limits. Che sia giunto il momento di abbandonare le maschere e di lasciarsi andare ai sentimenti veri? Più Ashton e Beau cercano di stare lontani più il desiderio si fa irrefrenabile. La tenera amicizia che li legava da piccoli si trasforma in attrazione travolgente, impossibile da combattere... Come reagirà Sawyer nel trovare la sua ragazza tra le braccia del cugino e migliore amico? C'è sempre una prima volta per "tutto": per l'amore, per la gelosia, per scoprire chi siamo veramente...

R E C E N S I O N E


Da dove potrei iniziare? Giuro, avevo buoni propositi per questo libro. Insomma, il fatto dei cugini che "lottano" per una ragazza mi aveva portato a galla la mia ossessione per i fratelli Salvatore del telefilm "The Vampire Diaries", quindi fiduciosa del fatto che il preannunciato triangolo sarebbe stato di fatti bollente, mi ha invogliata di più a leggere, e qui, miei cari, ero talmente eccitata all'idea, che all'ultima pagina letta, letta giusto per dare una giusta conclusione, mi ha lasciata con un grande punto interrogativo. Ma che libro è mai questo?! Dove sono le vere e proprie lotte sul fango? Dov'è il sangue? Ma sopratutto, dov'è il triangolo amoroso???? Guardo la copertina bollente e penso, a siamo sicuri che non l'hanno usata per il libro giusto? Ma forse meglio partire dall'inizio.
Ashton, nota con il soprannome di Ash, ha passato la sua infanzia con i cugini Salvatore Vincent, Sawyer e Baue. Il primo un vero e proprio gentleman, il secondo il badboy (Stefan vs Damon). Fra i due quello con cui ha un vero e proprio rapporto intenso è il nostro Baue, ma quando Sawyer capisce di amarla, non si spreca tanto a parole e la bacia, chiedendogli di essere la sua fidanzata. Tre anni dopo, quando la nostra oppressa Ash ha diciassette anni, Sawyer è lassù tra i monti con Annette, trova sbronzo Baue e la sua dolce metà e, pensando di fare un favore al suo Sawyer, lo riaccompagna a casa, non l'avesse mai fatto. Da lì i due protagonisti, che avevano smesso di parlarsi da quando Ash e Sawyer erano fidanzati, iniziano piano piano a ricucire il loro rapporto, fino a stravolgerlo completamente.
Partiamo da cosa mi è piaciuto. Il punto di vista della storia da parte di Baue. L'unico momento in cui diventava piccante e trasgressiva, però, l'autrice  in certi riferimenti ha, come dire, peccato, non so se dare la colpa a lei o al traduttore/traduttrice, ma chiamare l'organo riproduttivo femminile con il termine di "patatina" è davvero il colmo.
Finiamo con cosa non mi è piaciuto. Per quasi tutta la durata del libro avevamo solo Baue. Niente Sawyer. Questo mi ha infastidita. Si vede solo a fine libro, non sappiamo un'emerita mazza di lui e il libro si conclude con un chiaro riferimento ad un volume in suo onore. Non possiamo spalleggiare un ragazzo, schierarci dalla sua parte, se non possiamo avere la facoltà di conoscerli entrambi. Prendendo ancora in considerazione i fratelli Salvatore, all'inizio del telefilm amavo Stefan ma poi sono passata a Damon. Ed è così che deve essere un libro, darti l'opportunità di scegliere. Invece l'autrice ha preferito farti amare un personaggio piuttosto di un altro, no mia cara, non si fa così.
SPOILER / SPOILER / SPOILER
Lana e Sawyer, ma mi prendi in giro? Ma stiamo scherzando? E' una cosa troppo di cattivo gusto. Cos'è un quiz? Far trovare l'anima gemella alle cugine e appioppiarle con i fratelli ritrovati Vincent? No comment.

♥ Jess

Under the palm-tree




Benvenuti in questa rubrica nuova di zecca! In ansia per l'esame di oggi pomeriggio, girovagavo per il blog pensando a quanti libri avrei potuto finalmente leggere da domani, primo giorno di vacanza.
Ed ho avuto questo lampo di genio (alla faccia della modestia). Cosa porterò con me sotto l'ombrellone, o sotto la palma, in spiaggia? E cosa consiglierei a qualcun altro di leggere?
Beh, proseguite e lo scoprirete!

WHAT I'LL READ UNDER THE PALM-TREE


Trama: Il grande Gatsby ovvero l'età del jazz: luci, party, belle auto e vestiti da cocktail, ma dietro la tenerezza della notte si cela la sua oscurità, la sua durezza, il senso di solitudine con il quale può strangolare anche la vita più promettente. Il giovane Nick Carraway, voce narrante del romanzo, si trasferisce a New York nell'estate del 1922. Affitta una casa nella prestigiosa e sognante Long Island, brulicante di nuovi ricchi disperatamente impegnati a festeggiarsi a vicenda. Un vicino di casa colpisce Nick in modo particolare: si tratta di un misterioso Jay Gatsby, che abita in una casa smisurata e vistosa, riempiendola ogni sabato sera di invitati alle sue stravaganti feste. Eppure vive in una disperata solitudine e si innamorerà insensatamente della cugina sposata di Nick, Daisy... Il mito americano si decompone pagina dopo pagina, mantenendo tutto lo sfavillio di facciata ma mostrando anche il ventre molle della sua fragilità. Proprio come andava accadendo allo stesso Fitzgerald, ex casanova ed ex alcolizzato alle prese con il mistero di un'esistenza ormai votata alla dissoluzione finale.
Trama: A quindici anni, Mariam non è mai stata a Herat. Dalla sua "kolba" di legno in cima alla collina, osserva i minareti in lontananza e attende con ansia l'arrivo del giovedì, il giorno in cui il padre le fa visita e le parla di poeti e giardini meravigliosi, di razzi che atterrano sulla luna e dei film che proietta nel suo cinema. Mariam vorrebbe avere le ali per raggiungere la casa del padre, dove lui non la porterà mai perché Mariam è una "harami", una bastarda, e sarebbe un'umiliazione per le sue tre mogli e i dieci figli legittimi ospitarla sotto lo stesso tetto. Vorrebbe anche andare a scuola, ma sarebbe inutile, le dice sua madre, come lucidare una sputacchiera. L'unica cosa che deve imparare è la sopportazione. Laila è nata a Kabul la notte della rivoluzione, nell'aprile del 1978. Aveva solo due anni quando i suoi fratelli si sono arruolati nella jihad. Per questo, il giorno del loro funerale, le è difficile piangere. Per Laila, il vero fratello è Tariq, il bambino dei vicini, che ha perso una gamba su una mina antiuomo ma sa difenderla dai dispetti dei coetanei; il compagno di giochi che le insegna le parolacce in pashtu e ogni sera le dà la buonanotte con segnali luminosi dalla finestra. Mariam e Laila non potrebbero essere più diverse, ma la guerra le farà incontrare in modo imprevedibile. Dall'intreccio di due destini, una storia che ripercorre la storia di un paese in cerca di pace, dove l'amicizia e l'amore sembrano ancora l'unica salvezza.


Trama: Alaska, 1920. Un luogo incontaminato e brutale. Specie per Jack e Mabel, giunti in questo territorio selvaggio da lande molto meno aspre. La coppia, un po' avanti negli anni, e senza figli, ha una vita dura, col lavoro atroce alla fattoria. Mabel, in particolare, oppressa dal rammarico di non avere figli, è sull'orlo della disperazione. La prima notte d'inverno Mabel e Jack tornano per un momento ragazzi e, tirandosi palle di neve, finiscono per costruire un pupazzo. Che prende la forma di una incantevole bambina di neve. Ma al mattino non c'è più nulla. E, in lontananza, una bimba bionda corre via tra gli alberi. La piccola, che dice di chiamarsi Pruina, torna più volte da loro. Pare una creatura dei boschi. Va a caccia di animali con a fianco una volpe, del tutto a proprio agio nelle lande innevate, è in grado di sopravvivere nell'asprezza dell'Alaska. Ma quale che sia la vera natura di Pruina, la bimba sembra destinata a cambiare per sempre la vita di Mabel e Jack.

Trama: "Ossi di seppia" è un grande classico, una tappa esistenziale nel cammino della poesia europea del Novecento, un'opera in cui la tensione ininterrotta del pensiero si esprime nella sintesi di uscite folgoranti, ma anche nell'articolarsi per immagini della meditazione lirica. Il libro si propone come strumento non solo di lettura ma anche di approfondimento e studio degli "Ossi di seppia". Il testo, corredato da un cappello introduttivo e da un commento a cura di Pietro Cataldi e Floriana d'Amely, è infatti accompagnato dall'importante saggio di uno dei nostri maggiori critici, Pier Vincenzo Mengaldo da un profilo biografico dell'autore, da una bibliografia sull'opera e da un intervento di un poeta e critico come Sergio Solmi.


Trama: I Kampf neo ricchi, arroganti e altezzosi, per confermare la loro improvvisa e splendente ascesa, decidono di organizzare una festa da ballo alla quale invitano tutte le persone "che contano". Antoinette, la quattordicenne figlia dei Kampf, delusa e arrabbiata per la crudele decisione della madre di escluderla dall'"evento" e lasciarla a dormire persino nello ripostiglio mette in atto in maniera istintiva e spietata una vendetta: una sera, tornando dalle sue solite lezioni di pianoforte, dopo aver consegnato un invito solamente alla sua insegnante - l'unica che di fatti si presenterà- decide di non spedire gli altri, anzi, li getta nella Senna! La sera della festa i Kampf attendono inutilmente l'arrivo degli ospiti e poiché non hanno nessuna esperienza della vita sociale, non riescono a spiegarsi questa strana rinuncia da parte di tutti invitati. 



Trama: Nel futuro in cui vive Lena, l’amore è una malattia, causa presunta di guerre, follia e ribellione. È per questo che gli scienziati sottopongono tutti coloro che compiono diciotto anni a un’operazione che li priva della possibilità di innamorarsi. Lena non vede l’ora di essere “curata”, smettendo così di temere di ammalarsi e cominciare la vita serena che è stata decisa per lei. Ma mancano novantacinque giorni all’operazione e, mentre viene sottoposta a tutti gli esami necessari, a Lena capita l’impensabile. Si infetta: si innamora di Alex. E questo sentimento è come ritornare a vivere, in una società di automi che non conosce passione, ma nemmeno affetto e comprensione, Lena scoprirà l’importanza di scegliere chi si vuole diventare e con chi si vuole passare il resto della propria vita.


Ne ho molti in lista di attesa, però mi limito a mettere questi sei perché credo che riuscirò sicuramente a leggerli in questi due mesi estivi che mi attendono, ma non escludo di leggerne altri, ovviamente!
Per voi invece cosa consiglio?
Nè libri pesanti, né libri leggeri. Un po' un fritto misto!

#01. Fiore di neve e il ventaglio segreto, Lisa See
Nella Cina del XIX secolo, quando mogli e figlie avevano i piedi bendati e vivevano in uno stato di isolamento quasi totale, le donne di una remota contea dell'Hunan ricorrevano a un codice segreto per comunicare tra loro e si scambiavano lettere tracciate a pennello sui ventagli o messaggi ricamati sui fazzoletti, e inventavano racconti, sfuggendo così alla propria reclusione per condividere speranze, sogni e conquiste. E uno di quei ventagli porta ancora il segreto del tragico equivoco che ha amaramente segnato un legame lungo una vita, quello tra Giglio Bianco e Fiore di Neve, la sua laotong, l'amica del cuore. Ora, ottuagenaria e tormentata dai rimorsi, Giglio Bianco ripensa al proprio passato e a Fiore di Neve, scomparsa ormai da molti anni. Prima di morire desidera onorare l'amica raccontandone la storia, rivelando la verità.
 

#02. Ragazzo da parete, Stephen Chbosky
Fra un tema su Kerouac e uno sul "Giovane Holden", tra una citazione da "L'attimo fuggente" e una canzone degli Smiths, scorrono i giorni di un adolescente per niente ordinario. L'ingresso nelle scuole superiori lo lancia in un vortice di prime volte: la prima festa, la prima rissa, il primo amore - per la bellissima ragazza con gli occhi verdi che quando lo guarda fa tremare il mondo. Il primo bacio, e lei gli dice: per te sono troppo grande, però possiamo essere amici. Per compensare, Charlie trova una che non gli piace e parla troppo: a sedici anni fa il primo sesso, e non sa neanche perché. Allora lui, più portato alla riflessione che all'azione, affida emozioni, trasgressioni e turbamenti a una lunga serie di lettere indirizzate a un amico, al quale racconta ciò che vive, che sente, che ha intorno. Dotato di un'innata gentilezza d'animo e di un dono speciale per la poesia, il ragazzo è il confidente perfetto di tutti, quello che non dimentica mai un compleanno, quello che non tradisce mai e poi mai un segreto. Peccato che quello più grande, fosco e lontano, sia nascosto proprio dentro di lui.



#03. Marina, Carlos Ruiz Zafòn
Barcellona, fine anni Settanta. Óscar Drai è un giovane studente che trascorre gli anni della sua adolescenza in un cupo collegio della città catalana. Colmo di quella dolorosa energia così tipica dell'età, fatta in parti uguali di sogno e insofferenza, Óscar ama allontanarsi non visto dalle soffocanti mura del convitto, per perdersi nel dedalo di vie, ville e palazzi di quartieri che trasudano a ogni angolo storia e mistero. In occasione di una di queste fughe il giovane si lascia rapire da una musica che lo porta fino alle finestre di una casa. All'interno, un antico grammofono suona un'ammaliante canzone per voce e pianoforte. Nel momento in cui sottrae l'oggetto e scappa, è sopraffatto da un gesto che risulta inspiegabile a lui per primo. Qualche giorno dopo tutto gli apparirà tanto chiaro quanto splendidamente misterioso. Tornando sui suoi passi per restituire il maltolto, infatti, Óscar incontra la giovane Marina e il suo enigmatico padre, il pittore Germàn. E niente per lui sarà più come prima. Il suo innato amore per il mistero si intreccerà da quel momento ai segreti inconfessabili del passato di una famiglia e di una Barcellona sempre più amata: segreti che lo spingeranno non solo alla più lunga fuga mai tentata dal detestato collegio, ma anche verso l'irrevocabile fine della sua adolescenza. Scritto prima de "L'ombra del vento" e "Il gioco dell'angelo" questo romanzo ne anticipa i grandi temi: gli enigmi del passato, l'amore per la conoscenza, la bellezza gotica e senza tempo di Barcellona.



#04. Il maestro e Margherita, Michail Bulgakov
Woland, incarnazione di Satana, capita nella Mosca degli anni '20. Con interventi magici sconvolge l'ambiente teatrale e letterario, smascherando soprusi e favoritismi. Aiuta soprattutto il Maestro, scrittore vittima della censura per un romanzo su Pilato (di cui vengono riportati nella narrazione alcuni capitoli, quelli relativi alla condanna a morte di Cristo). Rinchiuso in manicomio, come indesiderabile, viene liberato grazie all'intervento di Margherita, la donna da lui amata, che accetta di diventare strega e per una notte guidare il gran sabba di Satana.




#05. Il gusto proibito dello zenzero, Jamie Ford
Seattle. Nella cantina dell'hotel Panama il tempo pare essersi fermato: sono passati quarant'anni, ma tutto è rimasto come allora. Nonostante sia coperto di polvere, l'ombrellino di bambù brilla ancora, rosso e bianco, con il disegno di un pesce arancione. A Henry Lee basta vederlo aperto per ritrovarsi di nuovo nei primi anni Quaranta. L'America è in guerra ed è attraversata da un razzismo strisciante. Henry, giovane cinese, è solo un ragazzino ma conosce già da tempo l'odio e la violenza. Essere picchiato e insultato a scuola è la regola ormai, a parte quei pochi momenti fortunati in cui semplicemente viene ignorato. Ma un giorno Henry incontra due occhi simili ai suoi: lei è Keiko, capelli neri e frangetta sbarazzina, l'aria timida e smarrita. È giapponese e come lui ha conosciuto il peso di avere una pelle diversa. All'inizio la loro è una tenera amicizia, fatta di passeggiate nel parco, fughe da scuola, serate ad ascoltare jazz nei locali dove di nascosto si beve lo zenzero giamaicano. Ma, giorno dopo giorno, il loro legame si trasforma in qualcosa di molto più profondo. Un amore innocente e spensierato. Un amore impossibile. Perché l'ordine del governo è chiaro: i giapponesi dovranno essere internati e a Henry, come alle comunità cinesi e, del resto, agli americani, è assolutamente vietato avere rapporti con loro. Eppure i due ragazzini sono disposti a tutto, anche a sfidare i pregiudizi e le dure leggi del conflitto.




#06. Il profumo delle foglie di limone, Clara Sanchez
Spagna, Costa Blanca. Il sole è ancora molto caldo nonostante sia già settembre inoltrato. Per le strade non c'è nessuno, e l'aria è pervasa da un intenso profumo di limoni che arriva fino al mare. È qui che Sandra, trentenne in crisi, ha cercato rifugio: non ha un lavoro, è in rotta con i genitori, è incinta di un uomo che non è sicura di amare. È confusa e si sente sola, ed è alla disperata ricerca di una bussola per la sua vita. Fino al giorno in cui non incontra occhi comprensivi e gentili: si tratta di Fredrik e Karin Christensen, una coppia di amabili vecchietti. Sono come i nonni che non ha mai avuto. Momento dopo momento, le regalano una tenera amicizia, le presentano persone affascinanti, come Alberto, e la accolgono nella grande villa circondata da splendidi fiori. Un paradiso. Ma in realtà si tratta dell'inferno. Perché Fredrik e Karin sono criminali nazisti. Si sono distinti per la loro ferocia e ora, dietro il loro sguardo pacifico, covano il sogno di ricominciare. Lo sa bene Julian, scampato al campo di concentramento di Mathausen, che da giorni segue i loro movimenti passo dopo passo. Ora, forse, può smascherarli e Sandra è l'unica in grado di aiutarlo. Non è facile convincerla della verità. Eppure, dopo un primo momento di incredulità, la donna comincia a guardarli con occhi diversi. Adesso Sandra l'ha capito: lei e il suo piccolo rischiano molto. Ma non importa. Perché tutti devono sapere. Perché ciò che è successo non cada nell'oblio.


♥Bea

domenica 23 giugno 2013

Stryx, Il marchio della strega

Buongiorno passioners ♥
Siamo state contattate dall'autrice di questo libro e a leggerlo sono stata io, Bea, e quindi qui sotto troverete, come al solito, la recensione sul libro.
Devo ammettere di essere un pochino nervosa però, sapendo che l'autrice leggerà la mia opinione!




Titolo: Stryx, il marchio della strega
Autore: Connie Furnari
Editore: Edizioni della sera (collana Spade d'inchiostro)
Prezzo: 12.00 €
Pagine: 292

T R A M A

Dopo aver vissuto in Inghilterra, Sarah, una potente strega, torna a Salem decisa a ricominciare una nuova vita senza la magia. Inaspettatamente, giunge la sorella minore: Susan, strega intrigante e perversa che ha scelto di passare al lato oscuro per la sete di potere, determinata a sconvolgere l’esistenza di Sarah e degli ignari studenti del liceo di Salem.
La vita scolastica si rivela fin da subito molto più dura del previsto. L’unico apparentemente interessato a conoscerla è un giovane dai grandi occhi grigio azzurro: Scott. Il solo ad essere in grado di risvegliare in lei antichi sentimenti che credeva ormai essere assopiti.
Ma Salem ben presto comincerà ad essere sconvolta da numerosi delitti inspiegabili, il cui unico filo conduttore sarà un marchio a forma di ‘S’ posto sulle vittime. Le strade della cittadina diventano pericolose trappole mortali, e a Sarah non resterà altro che affrontare il suo oscuro passato per poter salvare le altre giovani streghe e se stessa.

Commento dell'autrice
Ho iniziato la stesura di Stryx con l’intento di mescolare il folklore alla Wicca moderna, chiedendomi cosa sarebbe accaduto se una vera strega, vissuta al tempo dei puritani, fosse costretta a vivere nella nostra epoca. Nel mio romanzo ho cercato di sottolineare elementi tipici ai quali sono particolarmente affezionata: il copricapo a punta, gli incantesimi, i corvi, i gatti neri, e soprattutto le scope volanti.
Le ragazze della Congrega delle Streghe sono tipiche adolescenti che soffrono per amore, studiano per i compiti in classe e hanno paura di essere scoperte da tutti quelli che rifiutano di accettare il potere in una ragazza; la particolarità che i Cacciatori di Streghe siano solo ragazzi, evidenzia in Stryx l’eterna lotta tra sessi che dura tutt’oggi e fa di Salem un campo di battaglia, velato da atmosfere crepuscolari.
Tutta la storia è impregnata di metafore sull’emancipazione della donna ma anche se si presenta come una storia prettamente femminista, non mancano le lotte a colpi di kick boxing e scene d’azione piuttosto movimentate e cruente.
Da grande fan di Harry Potter non ho potuto fare a meno che disseminare diversi omaggi a J.K. Rowling, ma il libro dal quale ho attinto di più è stato La Lettera Scarlatta di Nathaniel Hawthorne, soprattutto per le scene ambientate a Salem nel 1685.
Sarah e Susan Sawyer, le due streghe protagoniste, rappresentano due criteri opposti con cui il gentil sesso usa il “potere”. Il messaggio finale del libro è che tutte le donne lo posseggono, ma la differenza consiste appunto nel modo in cui si decide di usarlo. Stare dalla parte del Bene o del Male delineerà il tipo di persona che si diventerà “da grande”.

R E C E N S I O N E


Innanzitutto vorrei cominciare con il ringraziamento a Connie Furnari per averci contattate e per averci sottoposto la sua opera con tanto entusiasmo.
Per me è la prima volta e devo dire che sono stata veramente molto felice di avere la possibilità di interagire con un'autrice.
Ma passiamo alla recensione.
La storia mi è piaciuta molto, ha dei picchi veramente interessanti e delle idee particolari che non avevo mai letto prima come la presenza di Lucifero (in carne ed ossa!) ed il tatuaggio della "S" gotica nella spalla.
Oltre queste cose originali però ci sono anche i cliché tipici di un fantasy, e non è per forza un male.
L'unica cosa che non mi è piaciuta molto e che comunque mi ritrovo a leggere in ogni fantasy di ultima generazione, è la storia d'amore.
E' una di quelle che nascono subito, in cui basta un capitolo per innamorarsi.
Io sono una lettrice un po' difficile, lo ammetto, e queste storie d'amore non mi soddisfano mai. Provai lo stesso senso di insoddisfazione anche in Wondrous Strange, per fare un esempio.
La cosa che mi è piaciuta molto è che tutte le domande hanno trovato una risposta lungo il libro e quindi la storia si chiude perfettamente lasciando anche spazio ad un eventuale seguito.
E' una cosa molto importante non lasciare dei finali tronchi (soprattutto se la storia è stata pensata per un unico volume)!
Ora voi vi chiederete "perché tre cupcakes allora? solo per la storia d'amore?".
No, non è questo. La storia mi è piaciuta, mi ha anche divertita ma non è una di quelle che mi è rimasta dentro. Ho trovato personalmente un po' difficile immedesimarmi con i personaggi, ma questo non vuol dire che non mi sia emozionata in più punti, soprattutto alla fine.
Ho trovato le discussioni fra i personaggi un po' semplici alle volte ed altre un po' troppo scostanti la realtà.
Nei fantasy si tende sempre un po' a non pensare a cosa succederebbe veramente se succedessero le cose che vengono narrate nei libri ma una lettrice come me ci fa caso.
Vi spiego: per me è impensabile dichiararsi amore dopo due capitoli, così come mi sembra un po' troppo "facile" perdonarsi fra sorelle dopo essersi urlate contro delle parole non proprio leggere.
Poi certo, è un punto di vista!
Altra cosa che mi ha fatto storcere il naso è stato il betaggio della storia. Ora io non so se il pdf contiene errori che il libro non ha però ci sono rimasta un po' male perché ad un'autrice possono scappare delle virgole qui è là, possono scappare dei refusi e può sfuggire anche qualche verbicino MA al beta-reader no.
Quando una storia viene accettata, la casa editrice dovrebbe andare a correggere quei piccoli errori che possono trovarsi in una stesura relativamente "provvisoria" per dare la possibilità ad un romanzo di essere al suo top, o sbaglio?
Quindi avrei volentieri tirato per le orecchie la casa editrice che mi ha lasciato questi errori sparsi per il romanzo.
Io leggo anche storie scritte da ragazze come me, su siti e forum di scrittura, e se scappa qualche errore non ci bado, o magari lo faccio notare ovviamente, ma quando si tratta di un libro per me è una cosa abbastanza "grave" perché significa che la casa editrice non ha fatto il suo dovere.
Comunque per me è un libro che funge al suo scopo: intrattenere. Sa tenerti con il fiato sospeso ed allo stesso tempo non ti lascia a morderti l'animo per sapere cosa diavolo sta succedendo.
Non è un libro che sconsiglierei, sinceramente e anzi, secondo me come lettura leggera sotto l'ombrellone non sarebbe niente male.

♥ Bea

sabato 22 giugno 2013

Ti prego lasciati odiare



Titolo: Ti prego lasciati odiare
Autore: Anna Premoli
Editore: Newton Compton
Prezzo: 9,90 €
Pagine: 318 p.






T R A M A


Jennifer e Ian si conoscono da sette anni e gli ultimi cinque li hanno passati a farsi la guerra. A capo di due team nella stessa banca d’affari londinese, tra di loro è da sempre scontro aperto e dichiarato. Si detestano, non si sopportano, e non fanno altro che mettersi i bastoni fra le ruote. Finché un giorno, per caso, sono costretti a lavorare a uno stesso progetto: gestire i capitali di un nobile e facoltoso cliente. E così si ritrovano a dover passare molto del loro tempo insieme, anche oltre l’orario d’ufficio. Ma Ian è lo scapolo più affascinante, ricco e ambito di Londra e le sue “frequentazioni” non passano mai inosservate: basta un’innocente serata trascorsa in un ristorante, per farli finire sulla pagina gossip di un noto quotidiano inglese. Lei è furiosa: come possono averla associata a un borioso, classista e pallone gonfiato come Ian? Lui è divertito, ma soprattutto sorpreso: le foto con la collega hanno scoraggiato tutte le sue assillanti corteggiatrici. E allora si lancia in una proposta indecente: le darà carta bianca con il facoltoso cliente se lei accetterà di fingersi la sua fidanzata. Sfida accettata e inizio del gioco! Ben presto però, quello che per Jennifer sembrava uno scherzo, si rivela più complicato del previsto e un bacio, che dovrebbe far parte della messa in scena, scatena brividi e reazioni del tutto inattesi…


R E C E N S I O N E



Ho letto questo libro come valvola di sfogo dovuta allo stress da libri catastrofici, paranormali, scioccanti, devastanti e pieno zeppo di morti sotto il letto. Che dire che l'ho trovato infinitamente divertente? Ian e Jenny hanno uno scopo nella vita: distruggersi a vicenda, punzecchiarsi, sfidarsi e rovinare la vita dell'altro. Ian è sexy, single, senza contare che è un lord. Jenny è single, vegana e con una famiglia che si caverebbe entrambi gli occhi per donarli in beneficenza. Lei ha trentatré anni. Lui trentuno. Lui passa il tempo a divertirsi passando da PR a modelle. Lei cerca un fidanzato normale, dato che il precedente l'ha piantata. Entrambi non riescono ad avere una relazione stabile. Quando Charles la lascia, il mattino dopo Jennifer arriva in ritardo a lavoro e dovrà fare i conti con le conseguenze del suo ritardo: lavorare fianco a fianco ad Ian. Cosa c'è di più peggiore che sopportare il proprio acerrimo nemico senza contare che gli aveva pure tirato un pugno in faccia?! Durante uno dei loro incontri, viene fotografata insieme ad Ian e la situazione precipita perchè Ian fa una di quelle proposte che difficilmente un tipo come Jenny potrebbe rifiutare, lavorare al caso del Signor Beverly prendendosi ogni merito e in cambio fingere da fargli da fidanzata, dato che la sua presenza sembra aver dato alle altre pretendenti una ragione per farsi da parte. Da qui una serie di eventi spassosi, perchè dovete capire che Jenny non è tipo che si fa mettere i piedi in testa da nessuno, neanche da un tipo che vive in un castello vittoriano. Sopratutto non lascerà entrare una persona boriosa, saccente e testarda come Ian nel suo cuore, proprio no, neanche se è un'ottimo baciatore e ha due occhi che sembrano due oceani

Ho apprezzato molto lo scambio di battute fra i due protagonisti, davvero geniali che mi hanno regalato un bel po di sorrisi e risate. Non c'è stato un momento di noia, anche verso la fine del libro, scorrevo di più la lettura, perchè volevo vedere come andava a finire. Che dire? Ho amato molto Ian, sopratutto verso la fine, chi di voi lo leggerà, capirà benissimo di cosa parlo.

                                                                                                                                                      ♥ Jess

mercoledì 19 giugno 2013

Cercando Alaska

Buongiorno (pomeriggio), il gruppo di lettura sul forum è terminato da qualche settimana e riguardava il libro "Cercando Alaska".
Eravamo un po' indecise su come fare la recensione ed alla fine abbiamo deciso di dividerla in due parti: una con le opinioni di Sanda ed una con le mie (Bea).
E quindi eccoci qui!
(N.B. Il voto in cupcakes è una media fra le nostre opinioni).


Cercando Alaska


Titolo: Cercando Alaska
Autore: John Green
Editore: RL Libri (collana Superpocket. Best seller)
Prezzo: 5.90 €
Pagine: 299

T R A M A

Miles Halter, sedici anni, colto e introverso, comincia a frequentare un'esclusiva prep school dell'Alabama. Qui lega subito con Chip, povero e brillantissimo, ammesso alla scuola grazie a una borsa di studio, e con Alaska Young, divertente, sexy, attraente, avventurosa studentessa di cui tutti sono innamorati. Insieme bevono, fumano, stanno svegli la notte e inventano scherzi brillanti e complicati. Ma Miles non ci mette molto a capire che Alaska è infelice. e quando lei muore schiantandosi in auto vuole sapere perché. È stato davvero un incidente? O Alaska ha cercato la morte?

"Se gli esseri umani fossero precipitazioni atmosferiche, io sarei stato una pioggerella, lei un ciclone."

R E C E N S I O N E


Bea's
A me il libro è piaciuto molto. Ti scorre sotto le dita con una velocità mostruosa!
E' un soffio d'aria gelata.
Credo che questo libro sia uno di quelli che ami oppure ti lascia indifferente.
So che a molti ha lasciato un po' così, senza infamia e senza lode. A me però è piaciuto, lo rileggerei volentieri e lo consiglierei sotto l'ombrellone, come lettura leggera.
Il punto è che chi ha scritto la trama dovrebbe farsi un esame di coscienza. Generalmente si parla della morte di un personaggio solo quando avviene nelle prime pagine del libro.
Qui invece ci troviamo davanti ad un "prima" e "dopo" l'incidente. Il libro è praticamente spaccato a metà. E mi ha rovinato l'effetto shock, non mi ha dato la possibilità di strapparmi i capelli per lei.
Questa per me è l'unica pecca. E non sapevo neanche che trama mettere qui sopra perché non ce ne sono altre diverse. E quindi mi dispiace di aver tolto anche a voi questa possibilità.

Sanda's 
Sinceramente mi aspettavo di più da questo libro: avendo letto dello stesso autore "Colpa delle stelle", che mi aveva tenuto sveglia fino alle 3 di notte per finirlo, pensavo che anche questa opera mi avrebbe conquistata, per, lo spoiler sulla morte di Alaska presente nella trama, rovina tutto il libro.
Troviamo una suddivisione del libro in prima e dopo a loro volta suddivisi in brevi capitoli con il conto alla rovescia come titolo: la prima parte ci permette di conoscere meglio il protagonista e gli altri personaggi; il dopo, che inizia con la morte di Alaska (punto centrale del libro), è differente dalla prima parte, più lenta per permettere l’approfondimento del carattere di Miles: Il dopo è caratterizzato da una corsa repentina alla ricerca di quel qualcosa che la morte di Alaska ha portato via.
Questo libro, oltre a farci riflettere sulla morte, costante della vita, soprattutto tra gli adolescenti, presenta numerosi riferimenti filosofici e religiosi.
Lo stile dello scrittore e fluido, e la trama alla fine non è male, ma come ho detto viene rovinata da quello spoiler.


♥ Bea & Sanda

sabato 15 giugno 2013

Find your trilogy - introduction



Evvai! Finalmente ho trovato il tempo per dedicarmi a quella che sarà una delle attività più prolifiche qui nel blog! Questa "rubrica" non ha un vero e proprio scopo preciso, è semplicemente un mezzo per me per farvi partecipe di una delle tendenze del momento, le trilogie! Perchè accontentarsi di un libro, lasciando la storia con mille dubbi, quando è possibile approfondirla, rendendola più godibile?! Sono un'amante dei libri, che desidera solamente che quando inizia una storia, venga resa la più chiara possibile, senza lasciare nulla al dubbio, cosa che mi divora ogni volta quando finisco un libro autoconclusivo, mi lascia sempre con mille dubbi, troppi punti interrogativi e le ore di sonno accorciate per i troppi pensieri. Ma anche le trilogie lasciano l'amaro in bocca. Vogliamo discutere di quando la protagonista si innamora di un ragazzo e nel secondo libro viene presentato il cosidetto "terzo incomodo"? E nel capitolo finale, sapremo su chi ricade la scelta?! Alcune volte, questa decisione di mettere una scelta amorosa per la protagonista non lo sopporto, credo che alle volte, l'amore si apprezza ma non è l'elemento focale della storia. Di solito il primo libro è sempre il migliore. Ebbene si, non credo di essere l'unica a saperlo. Quand'è che una trilogia fa successo? Io penso dipenda dal secondo libro, se il secondo è migliore del primo, ha buone probabilità di farsi spazio nel mondo ed essere riconosciuto per quello che è, una bella saga, con colpi di scena, amore, una piccola dose di azione e tanto coraggio.
Cosa leggi principalmente? I filoni che seguo molto assiduamente sono gli urban fantasy, young adult, erotici(non troppo), distopici. Specialmente mi sto dedicando a gli ultimi trovandoci una vera passione, la vena catastrofica mi sta appassionando molto, ma non voglio approfondire il discorso, perchè protrei rivelare qualcosa di top secret!
Come pensi di condurre questa "Rubrica"? Vi anticipo già che sarà piena di spoiler. Onde evitare attacchi, saprete già che piega prenderà. Ne discuterò fino allo sfinimento, esperrò le mie opionioni, insulterò in maniera gentile e garbata (ma anche no) l'autrice perchè qualche volta serve qualcuno che le faccia fischiare le orecchie. Che senso avrebbe senza spettegolarci sopra? Saremo io e voi, un bel salotto immaginario e confesseremo i pregi e i difetti dei protagonisti, l'andamento della storia, le scelte e qualsiasi cosa ci possa venire in mente.
Spero che la mia idea vi piaccia, sono sicura che insieme conquisteremo il mondo(?) oppure una bella fetta di torta, che guarda caso fa sempre bene, insieme ad una bella tazza di tè!

♥Jess 









The lost titles #02


Benvenuti al secondo appuntamento con questa rubrica un po' polemica sul cambio di titoli nei libri in seguito all'uscita di film od in seguito ad una traduzione. 
La rubrica è nata ispirandosi a "The Lost Cover", rubrica ideata da Denise del Reading is Believing ♥, che si occupa del confronto tra le copertine, invece che dei titoli.
Se avete letto il primo post sapete benissimo quanto io ODI i titoli cambiati senza criterio ed oggi vi parlerò di ben tre libri.



Partiamo subito da una serie di cui si è discusso molto, forse anche troppo. Tralasciando il mio, ed il vostro, pensiero sulla serie, io vorrei fermarmi su i titoli.
Il primo è "Fifty Shades of Grey". Che in italiano è stato tradotto, letteralmente, in "Cinquanta sfumature di Grigio". ORA: la traduzione letterale ci sta, è anche carina MA, cari traduttori non vi è mai passato per l'anticamera del cervello che la traduzione corretta sarebbe stata proprio "Cinquanta sfumature di Grey"? Perché, caso strano (?), è proprio di Mr.Grey che si parla e delle sue famose cinquanta sfumature. Però questo è un errore perdonabile.
Passiamo ora agli altri libri della serie:
Titolo originale: "Fifty Shades Darker"
Traduzione letterale: "Cinquanta sfumature più scure"
Titolo italiano: "Cinquanta sfumature di nero"
Parliamone. Forse la traduzione letterale non è bellissima, ma rende l'idea. Il libro parla proprio di queste sfumature che sembrano essere più oscure e profonde di quanto non si lasci intendere nel primo romanzo.
(Tra l'altro, fra i tre, questo è stato il libro che ho apprezzato di più).
Però posso ancora starci con il "nero" perché comunque nero e scuro potrebbero essere considerati un po' complementari. 
La fine arriva con il terzo libro della serie.
Titolo originale: "Fifty Shades Freed"
Traduzione letterale: "Cinquanta sfumature liberate"
Titolo italiano: "Cinquanta sfumature di rosso"
Sì, la traduzione letterale non piace neanche a me ma: rosso?! ROSSO.
Sul serio. Parliamone. Che problemi avete?
Perché cosa diavolo c'entra il rosso con il titolo originale davvero non lo comprendo. Sinceramente ho pensato a lungo che fossero i titoli originali della storia, tradotti letteralmente. Quando poi ho scoperto la traduzione reale ci sono rimasta veramente di stucco.
Qualcuno ha capito la scelta del colore in merito al terzo romanzo?
La mia unica consolazione è che le copertine sono rimaste le stesse (o quasi. Di nuovo, qualcuno mi spiega perché solo il terzo libro ha una copertina diversa dall'originale?). Sono molto belle ed evocative perché contengono tutte e tre un oggetto "chiave" all'interno del libro.
Parliamo ora di un'altra serie che sta spopolando in Italia, come all'estero. La serie di "delirium".
In realtà possiamo parlare solo del secondo libro della serie visto e considerato che il primo è stato lasciato in originale.
(Mi spiegate perché hanno cambiato la copertina del primo libro, qui da noi, e invece hanno mantenuto quella del secondo? Non sarebbe stato meglio lasciarle direttamente uguali allora?!)
Veniamo a noi:


Titolo originale: "Pandemonium"
Titolo italiano: "Chaos"
Questo penso sia uno dei titoli più incompresi della storia.
Mi è capitato recentemente, rileggendo Harry Potter, di chiedermi perché avessero cambiato nome ad alcuni personaggi mantenendo comunque la forma inglese (ex: Crabbe - Tiger).
Ed ora mi ritrovo davanti allo stesso quesito. Perché Chaos?! Che è comunque in inglese (perché in italiano si scrive "caos"). Cos'ha "pandemonium" che non va?
Tra l'altro avrei apprezzato di più se la serie a quel punto fosse stata tradotta interamente. A questo punto avremo "Delirio" e "Pandemonio" che, onestamente, non sono neanche brutte come parole. A volte una parola inglese tradotta in italiano fa un po' schifo, in effetti, ma queste sono praticamente uguali alla versione inglese.
E quindi proprio non capisco!
Vorrebbero dirmi che il loro titolo si adatta maggiormente alla storia? Perché il titolo che dà l'autore è sempre quello più adatto visto che è l'unico a sapere cosa vuole  realmente comunicare al lettore, no?
♥Bea

martedì 11 giugno 2013

Ragazzo da parete

Buongiorno! Finito lo stage ho finalmente del tempo in più per dedicarmi alla lettura e quindi eccoci qua ad una nuova recensione, quella di "Ragazzo da parete". Se seguite questo blog dall'inizio vi ricorderete del primo post della rubrica "the lost titles"(potete trovarlo qui). A quel tempo non avevo letto il libro, ovviamente, e già non mi piaceva l'adattamento italiano, tanto meno l'ultimo "noi siamo infinito". E dopo aver letto il libro, sinceramente, lo odio ancora di più perché con la storia c'entra veramente poco.



Titolo: Ragazzo da parete
Autore: Stephen Chbosky
Titolo originale: The perks of being a wallflower
Editore: Frassinelli (collana Strade)
Prezzo: 16.00 €
Pagine: 271

T R A M A

Fra un tema su Kerouac e uno sul "Giovane Holden", tra una citazione da "L'attimo fuggente" e una canzone degli Smiths, scorrono i giorni di un adolescente per niente ordinario. L'ingresso nelle scuole superiori lo lancia in un vortice di prime volte: la prima festa, la prima rissa, il primo amore - per la bellissima ragazza con gli occhi verdi che quando lo guarda fa tremare il mondo. Il primo bacio, e lei gli dice: per te sono troppo grande, però possiamo essere amici. Per compensare, Charlie trova una che non gli piace e parla troppo: a sedici anni fa il primo sesso, e non sa neanche perché. Allora lui, più portato alla riflessione che all'azione, affida emozioni, trasgressioni e turbamenti a una lunga serie di lettere indirizzate a un amico, al quale racconta ciò che vive, che sente, che ha intorno. Dotato di un'innata gentilezza d'animo e di un dono speciale per la poesia, il ragazzo è il confidente perfetto di tutti, quello che non dimentica mai un compleanno, quello che non tradisce mai e poi mai un segreto. Peccato che quello più grande, fosco e lontano, sia nascosto proprio dentro di lui.

"Non so se hai mai desiderato addormentarti, per svegliarti solo mille anni dopo. Non so se hai mai pensato che vorresti non essere al mondo; o non renderti conto di essere vivo. O qualcosa del genere.
Credo che sia un'idea morbosa, ma è esattamente così che succede a me, in questi momenti".

R E C E N S I O N E


E' il classico libro che potrei leggere tutto d'un fiato, in un giorno solo e che anche se sembra un libro da niente in realtà ti insegna molto.
La trama, sinceramente, non credo che riesca a cogliere a pieno quello che è questo libro.
Raccoglie tutta una vasta gamma di emozioni che arriverebbero a chiunque, perché chiunque ne ha provata almeno una. Racconta dell'amore adolescenziale, delle paure dei giovani, dei loro errori, dei loro sogni, della vita che a volte non è giusta ma che a volte sa anche come farti un regalo.
Charlie è un ragazzino disagiato, uno di quelli che ha difficoltà nell'aprirsi e nel farsi amici (e sinceramente mi ci rivedo molto per questo). Oserei dire che è affetto da una lieve forma di autismo, chi ha letto il libro capirà perché lo dico, ma più che altro affetto da animo sensibile. E dico "affetto" perché questa estrema sensibilità attecchisce il protagonista in più punti, e non solo nella sua accezione negativa.
Charlie è un ragazzo molto empatico, dall'intelligenza spiccata anche se a volte può sembrare il contrario.
Ho trovato curiosa la forma epistolare del romanzo perché non me l'aspettavo affatto. Ma è stata una sorpresa piacevole.
La cerchia di amici in cui si ritrova Charlie è una fra le più variegate che si possano scegliere: c'è la ragazza carina che tutti credono stupida ed egocentrica ma che in realtà ha solo bisogno d'amore, la ragazza segretamente appassionata di film, il ragazzo gay che tutti vorrebbero per amico, la ragazza più carina della scuola che di convenzionale non ha niente e così via. A volte questi amici sono la sua salvezza, a volte sono invece coloro che gli arrecano dolore. Coloro che lo spingono su una strada non proprio raccomandabile.
Fra alcol, sigarette e droghe Charlie inizia a farsi uno spazio in questo gruppo assortito di persone, quasi senza rendersene conto.
Charlie, in fondo, è solo un ragazzino confuso che si lascia un po' trasportare dagli altri.
E' uno che ha paura. Ed è uno che ci sente molto in colpa, che crede di avere qualcosa di sbagliato e si affanna per trovarlo. E' quello che piange per sua zia Helen, per il suo amico che si è suicidato un anno prima, per i suoi amici che lo lasciano solo, per i suoi amici che lo accolgono nel loro gruppo e per mille altre cose.
Fra attacchi di panico e crisi a limite dell'isteria impariamo a capire che Charlie non è quello che chiameremmo un ragazzo "normale" ma che allo stesso tempo è la persona più comune che abbiamo mai incontrato. Perché tutti ritrovano sicuramente un lato di loro in questo ragazzo speciale ed io personalmente l'ho trovato molto affine alla mia persona sotto molti aspetti. Forse è per questo che mi è piaciuto tanto.
Quindi il mio voto finale è stato 5/5.


Qualche speculazione (allerta spoiler!) Chi credete che fosse l'amico anonimo a cui ha sempre scritto Charlie?
Molti affermano che sia se stesso ed io personalmente concordo ma non condivido la motivazione scatenante di quest'affermazione.
Dicono che sia Charlie stesso perché nella prima lettera Charlie scrive a questa persona dicendogli che lo fa perché "non è andato a letto con lei, anche se avrebbe potuto" ed in seguito è quello che accade fra lui e Sam. Ma il punto è questo: Charlie scrive la sua lettera nel 1991 e tra lui e Sam succede quel che succede solo nel 1992. Non essendo un fantasy in cui si viaggia nel tempo ho i miei dubbi che sia andata così XD
Quindi credo che ci resterà sempre il dubbio.


♥ Bea

giovedì 6 giugno 2013

Il Maestro e Margherita


Buonasera! Finalmente ho trovato il tempo di finire "Il Maestro e Margherita" e quindi mi adopero per la mia seconda recensione su questo blog.
Il libro mi è piaciuto molto e ve lo consiglio.
(Questa copertina italiana mi piace veramente tantissimo perché è molto molto inerente alla storia, soprattutto il bel gattone!).



Titolo: Il maestro e Margherita
Autore: Michail Bulgakov
Editore: Newton Compton (collana Grandi Tascabili Economici)
Prezzo: 6.00 €
Pagine: 352

T R A M A

Woland, incarnazione di Satana, capita nella Mosca degli anni '20. Con interventi magici sconvolge l'ambiente teatrale e letterario, smascherando soprusi e favoritismi. Aiuta soprattutto il Maestro, scrittore vittima della censura per un romanzo su Pilato (di cui vengono riportati nella narrazione alcuni capitoli, quelli relativi alla condanna a morte di Cristo). Rinchiuso in manicomio, come indesiderabile, viene liberato grazie all'intervento di Margherita, la donna da lui amata, che accetta di diventare strega e per una notte guidare il gran sabba di Satana.
"-Ascolta il silenzio,- diceva Margherita al Maestro, e la sabbia scricchiolava sotto i suoi piedi nudi, -ascolta e goditi quello che non ti è mai stato concesso in vita: la quiete."

R E C E N S I O N E


Questo è uno di quei libri che mi mette in difficoltà perché non so come recensirlo. Non voglio dire troppo, ma non voglio dire neanche poche cose. E una via di mezzo è difficile trovarla quando ti trovi davanti un ciclone come questo.
Partiamo da una precisazione: non è una storia d'amore.
Sì, c'è anche quella, ma non stiamo parlando di "Orgoglio e Pregiudizio" o "Anna Karenina". Minimizzare questo romanzo alla storia d'amore che occupa sì e no 1/3 del libro è riduttivo.
Lo preciso perché anche se avevo letto la trama, avevo sentito spesso parlare di questo romanzo e mi sembrava di aver capito che fosse appunto a sfondo romantico.
In realtà in giro non ho trovato nessuna trama che mi soddisfacesse perché io odio le trame che indicano troppo la via percorsa dal romanzo. Mi spiego: l'identità di Woland viene spiegata solo dopo un bel po' che la storia va avanti e piazzare la sua identità nella prima riga delle trame rovina un po' il mistero che avvolge la sua figura. Per il resto non vorrei essere nei panni di chi ha dovuto scriverla perché questo libro è un po' come il Doctor Who dei telefilm: non c'è un modo per spiegarlo, lo devi leggere!
C'è dentro mistero, comicità, pesantezza, speranze, disillusioni. C'è dentro un po' tutto ed è uno dei pochi romanzi della letteratura russa su cui ho messo le mani che mi è effettivamente piaciuto.
Il libro, come detto nella trama, è sostanzialmente diviso in due: i giorni attuali di una Mosca sconvolta dalla presenza di Woland ed i giorni riguardanti la cattura di Cristo e le varie decisioni di Ponzio Pilato.
I capitoli su Pilato sono estremamente interessanti anche se ovviamente procedono più a rilento rispetto al resto. La Mosca sconvolta è praticamente la parte tragicomica del romanzo.
Io non ho provato nessuna pietà per i poveri malcapitati (fatta eccezione per Ivan e Berlioz -scusate, potrei scrivere male i cognomi, abbiate pietà di me) ed anzi, ho anche sentito una certa soddisfazione per le loro vicissitudini e mi sono divertita veramente tanto!
Gli accompagnatori di Woland sono personaggi molto caratteristi, coloriti e divertenti e in particolar modo ho adorato il gatto, Behemot.
Poi ovviamente come in tutti i libri, ed in particolare quelli molto descrittivi come questo, ci sono stati momenti morti in cui la lettura procedeva a rilento, ma meno di quanto mi aspettassi all'inizio sinceramente!
Quindi ve lo consiglio, mi ripeto, ed il mio voto finale è un quattro.
Qui il mio 4/5 non è per il finale tronco perché i cerchi sono tutti chiusi alla perfezione e non mi ha lasciata senza alcuna domanda, ma solo perché io personalmente non amo le descrizioni minuziose che sì, ti trasportano nel mondo ma alla lunga divengono pesanti ed affaticano l'immaginazione.

♥ Bea