giovedì 30 maggio 2013

Il giardino degli eterni. Dolce veleno.





Titolo: Il giardino degli eterni. Dolce Veleno.
Autore: Lauren DeStefano
Editore: Newton Compton
Prezzo: 14,90 €
Pagine: 320 p.
T R A M A

Rhine ha sedici anni ed è bellissima. Ma è condannata a un destino terribile: morirà il giorno del suo ventesimo compleanno. E, come lei, tutti i ragazzi che vivono sulla Terra in un futuro non troppo lontano. Nel tentativo di trovare una cura per il cancro, infatti, un gruppo di scienziati ha finito per condannare la razza umana a una vita brevissima: vent'anni per le donne e venticinque per gli uomini. Anche l'avvenenza di Rhine rappresenta un pericolo: in questo mondo in decadenza, le ragazze più belle vengono rapite e date in spose ai Governatori, una casta di uomini ricchi e potenti. Rinchiusa in una lussuosa dimora, Rhine passa i suoi giorni pensando a un modo per scappare e tornare alla libertà. Soprattutto da quando ha scoperto che la gabbia dorata in cui è prigioniera nasconde uno sconvolgente segreto: nei sotterranei vengono compiuti agghiaccianti esperimenti sugli esseri umani. Nel suo folle piano di fuga, sarà aiutata da un affascinante coetaneo incontrato durante la sua reclusione. Ma il tempo stringe e la libertà sembra sempre più lontana...


R E C E N S I O N E


Il mondo di Rhine, la protagonista, si affaccia su una realtà devastante. Per trovare la cura contro il cancro, gli scenziati hanno rovinato l'umanità, condannando le donne a vivere fino al ventesimo anno di età e gli uomini fino al venticinquesimo. Il mondo che ci viene mostrato è crudo, schietto e crudele. Le ragazze e sottolineo, le bambine, vengono rapite per essere date in spose ai Governatori, con l'unico scopo di procreare. Questo primo romanzo di una trilogia, che spero vivamente venga continuata dalla Newton, mi ha trasmesso una serie di emozioni contrastanti. Da una parte l'orrore di dover leggere l'abuso di un minore anche se consenziente, dall'altra ammetto, il desiderio di venire a conoscenza di ogni dettaglio che si cela dietro il seminterrato del Comandante. Questo libro ha tendenze vagamente pedofile. Se per loro tutto ciò è normale, per me è inaccettabile, ma lo è anche sapere che nonostante tutto non sia riuscita a scollarmi dal libro. Rhine, ha sedici anni, vive con il fratello gemello Rowan, e mentre si reca ad un luogo di cui aveva letto in un'inserzione per un lavoro, viene rapita assieme ad altre ragazze sue coetanee. Viene scortata poi, insieme ad altre due ragazze, dal Governatore Linden, ragazzo di ventun'anni, per essere una sposa, più precisamente una sorella-sposa, dato che condividerà tale privilegio insieme alle altre due. La più giovane, Cicily ha solo tredici anni, è cresciuta in un  orfanotrofio e il fatto di essere stata selezionata non la disturba, anzi, si sente onorata di tale compito. Jenna invece, diciotto anni, è più riservata, una buona osservatrice e più avanti della storia, una cara amica. Rhine farà anche la conoscenza di Rose, la prima moglie del governatore, ormai sul letto di morte, dato che ha già venti anni. Tra le due si instaura una amicizia e Rose le confida che, se desidera ardentemente stare all'aria aperta, deve ingraziarsi Linden e diventare la prima moglie. E qui arriviamo a Linden, è un personaggio ambiguo, strano che non mi convince. Sin dalle prime pagine, ha sempre avuto un'aria strana. Credo che il suo vero carattere ancora non sia uscito fuori e l'autrice ce lo farà scoprire meglio nei prossimi volumi. Linden è il personaggio chiave, è tutto da scoprire, ma è anche il personaggio che prenderei a mazzate. Mettere incinta una bambina di tredici anni non riesce a fartelo piacere, ma il suoi modi di fare si, è un po ipnotico ma sempre riservato. Poi c'è Gabriel, il cameriere del piano delle spose, dolce, paziente, premuroso, rappresenta una ventata di aria fresca per Rhine. Per Rhine, quella gabbia dorata è una prigione e il suo unico desiderio è fuggire, così, seguendo il consiglio di Rose, mostra interesse per Linden e lui lo contraccambia, senza sospettare niente, a parte il Comandante, che intuisce fin da subito che Rhine non è docile e facile da addomesticare
La storia non è avvincente, non c'è suspance o scene in cui rimani a bocca aperta, ma trasporta, ti fa sentire oppressa come Rhine, vivi insieme a lei il desiderio di fuggire, di essere libera. Tante sono le domande che ti poni a fine libro. Qual'è la causa della morte dei genitori di Rhine e Rowan? Linden è così innocente come fa credere per tutta la storia? Quali sono gli esperimenti del Comandante? Tante domande, speriamo di trovare le risposte nel prossimo volume. 
Giudizio finale?: lettura più che consigliata.

Jess

venerdì 24 maggio 2013

Se fosse per sempre




Titolo: Se fosse per sempre
Autore: Tara Hudson
Editore: Nord
Prezzo: 18,60€
Pagine: 360 p.





T R A M A

Chissà da quanti anni Amelia si aggira sull'argine del fiume, invisibile al mondo e sospesa in un eterno presente. Quand'è morta - proprio in quel fiume di anni ne aveva solo diciotto e, da allora, una specie di nebbia ha inghiottito ogni suo ricordo, dal volto della madre alle risate degli amici, dal profumo delle rose al sapore delle albicocche, condannandola a una cupa solitudine. Finché, un giorno, avviene una cosa incredibile: nelle stesse acque scure che hanno segnato il destino di Amelia, un ragazzo rischia di annegare. E lei riesce ad aiutarlo, a salvarlo, a farlo vivere. Perché quel ragazzo - unico al mondo? - può vedere Amelia, può sentire la sua voce, può accarezzare il suo viso. In quell'istante, lei capisce di non essere più sola, di aver trovato qualcuno pronto ad affrontare qualsiasi sfida, per lei. Ma, soprattutto, di aver trovato qualcuno in grado di far palpitare il suo cuore, quel cuore che ormai aveva cessato di battere. Se fosse per sempre, sarebbe un amore perfetto. Se fosse per sempre...

R E C E N S I O N E


Mi sento in dovere di farvi capire quanto io abbia apprezzato questo libro. E una delle poche e rare volte in cui mi sento in pieno contatto con la protagonista. Penso e agisco come lei, siamo talmente in sincronia che quasi sembriamo sorelle.
Amelia è un fantasma. Sono anni ormai che infesta il fiume in cui ha esalato il suo ultimo respiro. Amelia sa solo il suo nome. Non conosce altro. In rare occasioni rivive qualche immagine, ma non sa chi siano i suoi genitori, dove vive o il motivo per cui è morta. Amelia è sola, non c'è nessuno che la vede o la senta o possa interagire con lei, neanche un altro fantasma. E' completamente abbandonata a se stessa. La natura, le persone, lo stesso mondo che la circonda le è vietato. Non può spostare gli oggetti, sentire i profumi o percepire il vento o il caldo afoso delle giornate estive. Niente più la impaurisce, a parte i suoi incubi. Momenti in cui le tocca involontariamente rivivere la sua morte, soffocare sotto la pressione dell'acqua e morire centinaia di volte fino a ritrovarsi qualche giorno dopo in un cimitero, dove da lì scappa spaventata. 
Durante una delle sue tante sere solitarie, una macchina attraversa il ponte, sbanda e finisce catapultata nel fiume, lo stesso con cui Amelia ha lottato per la vita. In quell'istante, Amelia capisce che chiunque sia, non deve morire, non come lei. Sott'acqua, Amelia incrocia direttamente gli occhi di un ragazzo, il quale, grazie a lei riesce a sopravvivere all'incidente. Quello che la turba però, è che lui riesce a vederla. Ha incrociato il suo sguardo, l'ha vista e le ha detto il suo nome, Joshua. Due giorni dopo, quando Amelia passeggia sul ponte della morte impaziente di rivederlo, una macchina si ferma, e dall'abitacolo sbuca proprio il ragazzo. Lui riesce a vederla, a parlare con lei e persino a sfiorarla. Per Amelia, Joshua rappresenta l'inizio, lui riesce a farle provare di nuovo cosa significa avere un corpo, poter sfiorare qualcuno e sentir battere il proprio cuore o poter piangere. Grazie a lui sa chi è, scopre l'anno della sua morte, chi sono i suoi genitori e dopo anni in cui non sapeva il suo aspetto, vede se stessa. Ma mentre la sua felicità aumenta, attorno a lei, qualcosa di oscuro e maligno la vuole possedere tutta per se. Un fantasma come lei che la desidera per poter governare sulle anime e renderle schiave bloccandole in un universo triste e lugubre. Amelia si oppone e insieme a Joshua, scoprirà la causa della sua morte.
Ammetto di adorare il personaggio di Amelia, mi sono sentita subito in sintonia con lei, trovando una certa affinità. Ovviamente non è da sottovalutare Joshua, che nonostante l'incredulità iniziale, l'accetta per come è, anche a discapito della sua sanità mentale. Molto azzeccato anche il ruolo della nonna, anche se con un brutto caratteraccio non si può non apprezzarla. Aspetto paziente di leggere il prossimo volume, sperando che la storia si evolva di più. Sono molto curiosa di sapere se avremo notizie del padre e vedere se tra i due protagonisti, morta e vivo, l'amore possa trionfare. Ora capite che amo gli happy ending.
Giudizio finale?: Lettura consigliata. Una storia leggera, senza pretese, con una trama lineare, senza cadere troppo nel ridicolo.

Jess

                                                                                                                                           


Titolo: Resta anche domani

Autore: Forman Gayle     
Editore: Mondadori
Prezzo: 15,00 €
Pagine: 246 p.





T R A M A

Non ti aspetteresti di sentire anche dopo. Eppure la musica continua a uscire dall'autoradio, attraverso le lamiere fumanti. E Mia continua a sentirla, mentre vede se stessa sul ciglio della strada e i genitori poco più in là, uccisi dall'impatto con il camion. Mia è in coma, ma la sua mente vede, soffre, ragiona e, soprattutto, ricorda. La passione per il violoncello e il sogno di diventare una grande musicista, l'ironia implacabile di Kim e la scazzottata che ha inaugurato la loro amicizia, l'amore di un ragazzo che sta per diventare una rockstar e la prima volta che, tra le sue mani, si è sentita vibrare come un delicato strumento. Ma ricorda anche quello che non troverà al suo risveglio: la tenerezza arruffata di suo padre, la grinta di sua madre, la vivacità del piccolo Teddy, l'emozione di vivere ogni giorno in una famiglia di ex batteristi punk e indomabili femministe. A tanta vita non si può rinunciare. Ma cosa rimane di lei, adesso, per cui valga la pena restare anche domani?

R E C E N S I O N E


Ebbene si, questo libro mi ha profondamente delusa. Dalla trama dovevo dedurre che sarebbe stata una lettura scontata, invece mi ha bene bene abbindolata. 
Mia ha diciassette anni e ha una famiglia perfetta. Il padre è il genere di genitore che tutte vorremmo. Ex componente di una band punk. Madre è fratello sono altri due componenti con cui andresti sicuramente d'accordo. A casa di Mia c'è una grande passione che li accomuna, la musica. Mia suona il violoncello e il suo sogno sarebbe di andare alla Julliard (chissà perchè non lo sospettavo), ma c'è un problema, Adam. Adam è il ragazzo con cui sventoleresti il tuo reggiseno in aria mostrando  il seno al vento, da vera grupie. Fa parte di una band, suona la chitarra e il suo gruppo è  abbastanza conosciuto nella zona. I due stanno insieme, ma caratterialmente sono praticamente l'opposto. Mia si domanda perchè un tipo così solare come lui debba uscire con una ragazza timida e insignificante ( l'argomento affrontato in maniera sbrigativa, buttata lì a caso, come se non l'avremmo anche capito da noi che fra i due ragazzi ci corre un abisso), lui ovviamente la rassicura, la ama come la musica, non si può fingere di non adorarla. Ma una mattina qualcosa va storto, succede l'imprevisto. Durante il percorso in macchina che gli avrebbe prospettato una gita in famiglia, succede l'impensabile. Un incidente. Quando Mia apre gli occhi, capisce che qualcosa va storto. Lei non è dentro il suo corpo. I suoi genitori sono morti e non ha notizie di suo fratello Teddy. Da qui in poi, il libro si svolge nell'arco di una giornata e mezza. Ebbene si, è questo che mi ha delusa. L'autore, molto intelligentemente, ha descritto le ore successive all'incidente  associandole ad eventi precedenti alla storia. Un bel piano con la differenza che così la trama principale, perde abbastanza. Avrei più apprezzato se la storia avesse preso una piega temporale più lunga. Come anche la decisione finale a cui è arrivata la protagonista, fosse maturata più consapevolmente, con la certezza che anche dopo la perdita, c'è sempre speranza. 
Il personaggio che ho adorato maggiormente è stato Adam, credo che grazie a lui ho finito di leggere il libro, perchè saperlo chiuso in camera a scrivere una canzone strappalacrime sarebbe stato troppo deprimente da non vederlo felice nell'ultima pagina. Adam, ho fatto uno sforzo titanico solo per te, vedi di essermi riconoscente. Voi invece come avete trovato il libro? Siete arrivate alle mie conclusioni?   Fatemi sapere.
Libro consigliato?: Lettura piacevole ma ingannevole, se cercate qualcosa di più profondo e interiore, passate oltre.



Jess




giovedì 23 maggio 2013

L'arte di ascoltare i battiti del cuore







Titolo: L'arte di ascoltare i battiti del cuore
Autore: Jan-Philipp Sendker
Editore: Neri Pozza (collana Le tavole d'oro)
Prezzo: 17.00 €
Pagine: 315

T R A M A

A Kalaw, una tranquilla città annidata tra le montagne birmane, vi è una piccola casa da tè dall'aspetto modesto, che un ricco viaggiatore occidentale non esiterebbe a giudicare miserabile. Il caldo poi è soffocante, così come gli sguardi degli avventori che scrutano ogni volto a loro poco familiare con fare indagatorio. Julia Win, giovane newyorchese appena sbarcata a Kalaw, se ne tornerebbe volentieri in America, se un compito ineludibile non la trattenesse lì, in quella piccola sala da tè birmana. Suo padre è scomparso. La polizia ha fatto le sue indagini e tratto le sue conclusioni. Tin Win, arrivato negli Stati Uniti dalla Birmania con un visto concesso per motivi di studio nel 1942, diventato cittadino americano nel 1959 e poi avvocato newyorchese di grido... un uomo sicuramente dalla doppia vita se le sue tracce si perdono nella capitale del vizio, a Bangkok. L'atroce sospetto che una simile ricostruzione della vita di suo padre potesse in qualche modo corrispondere al vero si è fatto strada nella mente e nel cuore di Julia fino al giorno in cui sua madre, riordinando la soffitta, non ha trovato una lettera di suo padre. La lettera era indirizzata a una certa Mi Mi residente a Kalaw, in Birmania, e cominciava con queste struggenti parole: "Mia amata Mi Mi, sono passati cinquemilaottocentosessantaquattro giorni da quando ho sentito battere il tuo cuore per l'ultima volta".

"Esiste solo una forza più grande della paura, l'amore."

R E C E N S I O N E



Inizialmente ero scettica sul leggere o meno questo libro, per paura che fosse la solita storia d’amore scontata, ma leggendo le prime pagine ci è stato un momento preciso in cui ho capito che quest’opera mi sarebbe rimasta nel cuore.

“Possono le parole avere le ali? Possono catturarci e condurci in un altro mondo? 
Possono farci tremare, come le forze della natura fanno tremare la terra? 
Possono arrivare ad aprire le stanze più segrete della nostra anima? “

Le parole dello scrittore hanno veramente il dono di trasportarci in un mondo unico per la sua semplicità: il paesaggio orientale e mistico della Birmania, fa da sfondo alle vicende narrate nel romanzo; chiudendo gli occhi, sono riuscita ad immaginarmi seduta allo stesso tavolo di quella modesta sala da thè di Kalaw, ad attendere con curiosità, e una leggera paura, la storia narrata da un vecchio, amato da tutti nel paese, che attende impaziente da quattro anni, l’arrivo della protagonista.
Julia Win si avventura fino a Kalw, caratterizzato soprattutto da un silenzio assordante che si contrappone a New York, alla ricerca di suo padre scomparso improvvisamente un giorno di quattro prima. Julia, grazie a U Ba scoprirà che il padre aveva una vita passata, nascosta a tutta la famiglia, con una donna di nome Mi Mi.
Non voglio raccontare di più sulla storia per paura di rovinarvela, perché è veramente una storia che va scoperta pagina dopo pagina, una tazza di thè dopo l’altra.
Ma chi, come me, pensi si tratti di una storia d’amore, si sbaglia; il romanzo tratta dell’amore come sentimento in grado di far battere i nostri cuori e far cantare la natura attorno a noi.
L’amore verso la persona amata, verso la famiglia, ma soprattutto verso la vita che ci circonda, che ogni giorno dimentichiamo di vedere, colpa della cecità dei nostri cuori.

“L'amore ha tante forme differenti, tanti volti, che la nostra fantasia non basterebbe a immaginarli tutti. La difficoltà stà nel riconoscerlo quando ce l'abbiamo davanti.”

Le parole dello scrittore, caratterizzate da uno stile veramente scorrevole e facile da leggere, ci permettano di poter vedere la realtà attorno a noi, utilizzando gli altri sensi e non la vista; ascoltare attentamente le parole dette, ma soprattutto di quelle taciute, i suoni intorno a noi, ci permette di apprezzare e percepire la magia attorno a noi. Amare ed essere amati da qualcuno è il dono più grande che la vita ci può dare e questa storia è veramente in grado di farci tutto questo.
Il motivo per cui ho voluto dare il massimo dei voti a questo romanzo, è perché è un’opera in grado di rimanere impressa nei cuori di un lettore che è in grado di apprezzarne la bellezza e la delicatezza dei temi trattati. Lo consiglio veramente a chi ama il genere chi semplicemente adora il verbo amare.


♥ Sanda


martedì 21 maggio 2013

The lost titles #01



Benvenuti all'inaugurazione della prima rubrica del blog! Questa rubrica, ideata da me (Bea), avrà una cadenza mensile.
Ho pensato a questa rubrica perché io personalmente odio quando i titoli dei libri -e anche dei film in tutta onestà- vengono distorti nella versione italiana e mi è saltata subito in mente dopo aver visto la rubrica "The Lost Cover" ideata da Denise del Reading is Believing ♥
Mi rendo conto che le traduzioni perfette non possano esistere MA titoli che cambiano l'essenza del romanzo no!
Se l'autore ha deciso di chiamare il suo libro "mare" tu, casa editrice italiana, non me lo puoi rinominare "sorriso estivo" perché non c'entra una barbabietola.
(Perdonate gli esempi allucinanti e poco calzanti).
Per questo primo appuntamento ho deciso di soffermarmi su un unico libro, che devo ancora leggere -che la vergogna ricada sulla mia triste persona-. Sto parlando del celebre libro di Stephen Chbosky.

Il libro in questione ha iniziato a prendere spazio nella mente dell'autore nel 1994. Lo stesso autore ha dichiarato che il titolo gli è venuto in mente in seguito, proprio mentre scriveva la frase "I guess that's just one of the perks of being a wallflower". Letteralmente? "Immagino che questo sia uno dei tanti vantaggi dell'essere una carta da parati". Sì, perché il titolo originale è proprio questo: "i vantaggi di essere una carta da parati". Ora, mi rendo conto che come titolo possa perdere la magia in italiano e quindi cos'è successo? Il libro ha preso il nome di "Ragazzo da Parete".
In fondo, il titolo "Ragazzo da parete" si ispira abbastanza al libro in questione. Io non credo che sia molto evocativo, sinceramente, perché ha un suono un po' cacofonico, ma quelli sono gusti. Trovo invece che la copertina sia molto evocativa e aiuti il possibile lettore a capire a colpo d'occhio di che tipo di storia potrebbe trattarsi (però devo dirlo: la copertina originale è migliore sotto tutti i punti di vista). Ora arriviamo alla parte critica: il mio odio profondo per le copertine dei libri rifatte in occasione dell'uscita del film. E' una cosa che mi manda in bestia! Però bisogna dare credito alla grafica perché è davvero bella e risalta sicuramente in una libreria. Ma è qui che avviene il danno, il libro, per adattarsi al film (che comunque in America ha lo stesso titolo del libro) viene rinominato "Noi siamo infinito."
Perché?! PERCHE'?! Sì, okay, ho capito che ha un suo senso, che è legata ai personaggi e tutto quello che vi pare ma... è lontano anni luce dal titolo originale, personalmente non lo trovo molto adatto ma non perché non si adatti alla storia ma perché fondamentalmente non è quello che l'autore ha scelto in principio. A me piace scrivere, ecco. Io se fossi un'autrice di libri non vorrei MAI vedere i titoli dei miei libri storpiati oltre ogni dire perché il titolo è l'essenza del romanzo e non gliela si può strappare così. "Noi siamo infinito" mi evoca l'idea di un amore o di un'amicizia, okay. Il titolo "Ragazzo da parete" però mi fa pensare subito ad un emarginato, alla storia di qualcuno che si è sentito, od è ancora, escluso dalla società o meglio dai suoi pari. Il titolo originale invece mi fa pensare agli eventuali vantaggi che si possano avere nell'essere persone a margine. Mi da un senso positivo, in tutta onestà. E' come se mi dicesse "sì, hey, parlo di un ragazzo che fa da carta da parati, che si sente escluso ma, guarda! A volte fare solo da 'contorno' ha i suoi vantaggi e si possono vivere avventure fantastiche anche senza essere il centro delle attenzioni del resto del mondo". 
(Okay, detta così non ha molto senso.)
Voglio concludere dicendo che i titoli sono importanti, non bisogna dimenticarlo! Devono essere evocativi, devono racchiudere la storia, il suo senso ed allo stesso tempo attirare il lettore.
I titoli dei libri sono come i nomi delle persone, non si devono storpiare.
Voi cosa ne pensate dei titoli storpiati? E di questo libro in particolare?
Intanto vi lascio un saluto e un arrivederci alla prossima puntata!
♥Bea

sabato 18 maggio 2013

Divergent


 

Titolo: Divergent
Autore: Veronica Roth
Editore: DeAgostini
Prezzo: 16,90 €
Pagine: 480


 T R A M A

Dopo la firma della Grande Pace, Chicago è suddivisa in cinque fazioni consacrate ognuna a un valore: la sapienza per gli Eruditi, il coraggio per gli Intrepidi, l'amicizia per i Pacifici, l'altruismo per gli Abneganti e l'onestà per i Candidi. Beatrice deve scegliere a quale unirsi, con il rischio di rinunciare alla propria famiglia. Prendere una decisione non è facile e il test che dovrebbe indirizzarla verso l'unica strada a lei adatta, escludendo tutte le altre, si rivela inconcludente: in lei non c'è un solo tratto dominante ma addirittura tre! Beatrice è una Divergente, e il suo segreto - se reso pubblico - le costerebbe la vita. Non sopportando più le rigide regole degli Abneganti, la ragazza sceglie gli Intrepidi: l'addestramento però si rivela duro e violento, e i posti disponibili per entrare davvero a far parte della nuova fazione bastano solo per la metà dei candidati. Come se non bastasse, Quattro, il suo tenebroso e protettivo istruttore, inizia ad avere dei sospetti sulla sua Divergenza...

R E C E N S I O N E

Siamo a Chicago, dove la città è suddivisa in cinque fazioni. Abbiamo gli Abneganti, gruppo di cui fa parte la nostra protagonista Beatrice, lo scopo della loro vita è quello di aiutare il prossimo, poi ci sono gli Intrepidi, coraggiosi che sfidano qualsiasi pericolo, i Candidi, con il loro senso del giusto, i Pacifici, dal carattere gentile gli Euriditi con il loro grande sapere ed infine Esclusi, che non sono una vera e propria fazione, sono coloro che non hanno portato al termine l'iniziazione, vivono come mendicanti, elemosinando e aiutati dagli AbnegantiLa nostra protagonista, ormai sedicenne, insieme al fratello Caleb, deve affrontare il giorno della scelta. Sa già quale sarà il suo futuro. Si aspetta che, grazie alla simulazione, le venga confermato già quello che sa, essere insieme alla sua famiglia, tra gli Abneganti. Una vita che però inizia a starle un po stretta, piena di divieti, dato che fra gli Abnegati parole come vanità, orgoglio, curiosità, non rientrano tra il loro stile di vita. Ma durante il giorno della simulazione, qualcosa va storto e i risultato sono sconcertanti. Beatrice risulta si, idonea tra gli Abneganti, ma anche tra gli Intrepidi e gli Euriditi. Tori, la ragazza degli Intrepidi, le fa una grossa rivelazione. La nostra Beatrice è una Divergente. Ma deve stare zitta. Nessuno deve sapere l'esito dell'esame. E' un segreto che deve gelosamente custodire, anche da suo fratello Caleb, il quale capisce che per Beatrice, qualcosa di strano è successo. Durante il giorno della scelta, con suo grande stupore, suo fratello fa una scelta insolita, diventa un Euridito ed è qui che Beatrice entra nel panico. Per compiacere i genitori, tornerebbe insieme a loro, nel suo porto sicuro, ma non può farlo. Beatrice non è una ragazza caritatevole, non si alza dal pullman per offrire il suo posto ad un altro, non sopporta di non vedersi allo specchio solamente una volta ogni tre mesi, perdendo così contatto con se stessa. Beatrice vuole essere coraggiosa, vuole essere una Intrepida
Quando arriva tra gli Intrepidi, tra salti sul treno, lotta tra iniziati, coltelli volanti e un' insolita scalata su una vecchia ruota panoramica, Tris (il nuovo nome che usa da quando fa parte degli Intrepidi), capisce che c'è qualcosa che non va. Percepisce che non può essere totalmente un'Intrepida. Non può abbandonare il suo io precedente, fa parte di se stessa. Ed è questo essere Divergente. Andare contro ogni regola, essere diversi, imprevedibili, prendere decisioni coraggiose o lasciarsi andare ad un pianto, avere paura e allo stesso tempo aiutare chi è in difficoltà. E mentre capisce il vero senso di se stessa, attorno a lei tutto cambia. Una fazione insoddisfatta spargerà voci maligne, per insorgere contro una società fin troppo buonista per prevalere sulle altre. Tra amori che sorgono e tragedie imminenti, Tris percorrerà un cammino dove la porterà a capire il vero scopo della sua vita.
Giudizio finale: lettura scorrevole, schietta, con buona trama di fondo. La consiglio a tutti.



                                                                                                                                                     ♥ Jess







Le ho mai raccontato del vento del Nord

Buonasera! Eccoci alla prima recensione del blog -quasi quasi mi tremano i polsi!- Oggi vi voglio parlare di questo libro che ho finito qualche giorno fa e che mi era stato consigliato da un amico. In realtà su questo libro ci sono molte opinioni contrastanti (come succede quasi sempre) e credo che si tratti proprio di una di quelle storie che o ami oppure odi.









Titolo: Le ho mai raccontato del vento del Nord
Autore: Glattauer Daniel
Editore: Feltrinelli (collana I Canguri)
Prezzo: 16.00 €
Pagine: 192



T R A M A

Un'email all'indirizzo sbagliato e tra due perfetti sconosciuti scatta la scintilla. Come in una favola moderna, dopo aver superato l'impaccio iniziale, tra Emmi Rothner - 34 anni, sposa e madre irreprensibile dei due figli del marito - e Leo Leike - psicolinguista reduce dall'ennesimo fallimento sentimentale - si instaura un'amicizia giocosa, segnata dalla complicità e da stoccate di ironia reciproca, e destinata ben presto a evolvere in un sentimento ben più potente, che rischia di travolgere entrambi. Romanzo d'amore epistolare dell'era Internet, il romanzo descrive la nascita di un legame intenso, di una relazione che coppia non è, ma lo diventa virtualmente. Un rapporto di questo tipo potrà mai sopravvivere a un vero incontro?

"Scrivere è come baciare, solo senza le labbra. Scrivere è baciare con la mente."

R E C E N S I O N E


E' un libro particolare che ho letto poco dopo la scoperta di "Che tu sia per me il coltello", libro epistolare.
Qui si tratta invece di e-mail e di una conoscenza che avviene un po' per caso (nel libro di Grossman la conoscenza avviene per scelta da parte di Yair, il protagonista maschile).
Ma questa recensione non vuole essere il paragone tra due libri così profondamente differenti, tutt'altro.
Il romanzo, interamente in forma di e-mail, si legge molto velocemente come potete intuire dal numero esiguo di pagine. Io personalmente l'ho letto in circa quattro giorni (considerato che ho potuto leggerlo solo di sera prima di andare a letto si legge veramente in fretta!).
La storia è molto semplice, niente di idilliaco, è tipica del mondo in cui viviamo in cui la comunicazione è sempre più telematica.
Emmi e Leo sono due personaggi agli antipodi per quando credano di avere punti in comune. In realtà, a mio parere, non ne hanno alcuno ed è forse questo particolare a rendere la storia più interessante.
Due persone sole, si avvicinano, iniziano a scriversi senza un perché e finiscono per ritrovarsi stretti in un legame che non ha neanche una definizione. Leo e Emmi non sono una coppia di amici ma non sono neanche una coppia d'amanti. Sono qualcosa a metà, qualcosa che non ha necessariamente bisogno di essere definito.
Personalmente ho amato il personaggio di Leo Leike perché mi ci ritrovavo di più come idee. Il personaggio di Emmi mi è risultato invece controverso. Sotto quell'aria ironica che fa sorridere e che contagia c'era anche tanto da odiare, onestamente.
E' proprio per questo che i due personaggi sono opposti: Leo è un uomo abbastanza pacato, soprattutto nel suo modo di scrivere, Emmi invece è un vulcano, un cumulo di incertezze e contraddizioni. In un certo senso mi ha ricordato un po' Madame Bovary (prendete quest'affermazione con le pinze, eh!).
E' un libro con un finale un po' amaro, di quelli sospesi che ti lasciano con la voglia di saperne di più ma che allo stesso tempo non sarebbero potuti finire diversamente.
Personalmente odio i finali tronchi ma in questo caso direi che sarebbe stato impensabile qualcosa di diverso, anche se le scelte prese dai protagonisti fossero state in alcuni casi diverse.
E' un po' una storia senza speranza e senza futuro alcuno ma che allo stesso tempo deve essere preservata per il bene di entrambi.
Io quindi consiglio veramente questo libro come lettura leggera, magari per riposarsi da altri romanzi più "pesanti", o magari da portare sotto l'ombrellone quest'estate.
Il mio voto è stato 4/5 perché nonostante mi sia piaciuto non è uno di quei libri che ti lascia senza fiato e che vorresti rileggere altre mille volte. Il libro da cui non riesci a staccarti neanche dopo finito insomma.
(E poi i finali tronchi non li mando giù, neanche se dico che è una scelta azzeccata in questo caso! XD)
E voi cosa ne pensate? L'avete letto? Pensato di farlo?

♥ Bea



mercoledì 15 maggio 2013

Introducing: ~ reading for passion



I primi post sono sempre i più difficili, quelli che non ti piacciono mai e che non riesci mai a mandare giù senza provarne disprezzo. E sono quelli che riguardandoli in futuro ti fanno sorridere ed aggrottare le sopracciglia perché dentro ti ci ritrovi poco, a volte quasi per niente.
Questo primo post è il più difficile di tutti perché sto scrivendo per ben altre tre teste. Capite il disagio?
Come avrete intuito dal titolo, questo blog si prefigge lo scopo di parlare di libri, di qualsiasi genere, quindi di consigliare e sconsigliare libri ad altre persone. Scriveremo recensioni e man mano amplieremo il tutto con rubriche più interessanti di una semplice recensione.
Se siete qui però magari siete arrivati in questa landa tramite un collegamento presente nel forum Passion For Writing.
Se ve lo state chiedendo: sì, siamo le stesse quattro persone che lo gestiscono. D'altronde una persona che scrive non può non leggere, vi pare?
Sarebbe come avere un cantante non appassionato di musica!
Siamo: Jess, Sanda e Bea.
Jess è la più divertente di tutte, ha un'innata comicità e si autodefinisce come "la più scema del gruppo" -oltre che la più "zozza"- ma bisogna concederle che ha momenti di lucidità sorprendenti da cui escono sempre idee geniali (quella di questo blog, ad esempio).
Sanda è il bon-bon del gruppo. E' una ragazza estremamente matura per la sua età ed anche dolce di una dolcezza inimmaginabile. E' quella che tutti definiscono una brava ragazza (e questo non significa né che è una santa né tanto meno che è una gatta morta, people). Se cercate qualcosa da leggere di romantico dovete assolutamente chiedere a lei!
Bea, questa sono io. Che mi verrebbe più facile parlare in terza persona ma sarebbe, francamente, alquanto inquietante. Io sono l'addetta alle cose inquietanti ed ai thriller, in realtà la più scema del gruppo sono io, ma non voglio strappare il titolo a nessuno! Sono estremamente fissata con i libri ed è una fissa che peggiora col tempo. Io sono convinta che sia una droga vera e propria, solo che è legale.
Detto questo: ci impegneremo a postare costanti recensioni, tutte e quattro, e apriamo anche le richieste di recensioni. Se vedete un libro a cui siete interessati nelle biblioteche virtuali (in basso vi lascio i link) potete chiederne la recensione, se non precedentemente già pubblicata.
Potete anche suggerirci titoli ovviamente e richiedere al tempo stesso un'opinione in merito.

Bea's shelves 
aNobii - Goodreads

Jess' shelf
aNobii

Piccola parentesi, stiamo partecipando tutte e quattro all' ABC challenge che si legge tanto in giro, potete trovare nei link qui sotto la nostra lista sempre in aggiornamento ♥

 sanda's - jess' - bea's



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