Buonasera, lettori.
Eccoci ancora con una nuova recensione, fresca fresca!
Ieri sera ho finito "Candido" di Voltaire, libro breve e anche abbastanza simpatico.
Sinceramente lo consiglio come lettura, è molto leggero, ma anche profondo, e quasi irriverente.
So che molte persone storcono il naso quando sentono parlare di "classico" perché pensano immediatamente a qualcosa di pesante ed impossibile da leggere -cosa non vera tra l'altro- e magari si precludono l'accesso a libri che invece meriterebbero di essere letti.
Beh, "Candido" è proprio uno di questi!
Candido
Voltaire
Trama
Recensione
La storia non potrebbe iniziare più semplicemente: con la spiegazione del nome del protagonista, Candido -credo che sia il nome più azzeccato di tutta la letteratura- e la sua vita nel gran castello tedesco in cui vive.
Ci vengono presentati in rapida successione i personaggi di Cunegonda e di Pangloss e tutto si svolge molto innocentemente, ma anche velocemente.
Succede infatti subito dopo le prime pagine che la vita di Candido viene sconvolta, una volta cacciato dal bel palazzo.
Le peripezie del povero Candido sono infinite ed ogni volta che tutto sembra andare bene, ecco che arriva qualcosa a sconvolgere nuovamente tutto!
Sulla sua strada Candido incontra una moltitudine di persone diverse e di caratteri differenti. Conosce nuove culture, impara cose che non sapeva del mondo e, nonostante tutto, tenta di mantenere il suo ottimismo, come gli ha insegnato il caro buon Pangloss.
La storia è un continuo dolce-amaro, un sali-scendi che sembra descrivere perfettamente il percorso di una qualunque vita.
Per quanto irreali e rocambolesche, le avventure di Candido non rappresentano altro che le continue disavventure che capitano ad ognuno di noi, nella vita di tutti i giorni, anche se in misura più piccola.
Quel che Voltaire vuole farci vedere è che c'è sempre un modo per ritornare in carreggiata ma anche, e soprattutto direi, che la vera felicità non esiste, perché c'è sempre qualcosa che manca e, ancora, che la felicità non è mai eterna e che per questo dovremmo apprezzarla e tenercela stretta il più possibile.
La scrittura è molto veloce ed irriverente, fa sorridere ed anche ridere di cuore, lasciando però sempre quel gusto leggermente amaro sulle labbra.
E' un romanzo fitto d'ottimismo che nasconde, tra le righe, un profondo pessimismo. Ma si fa amare lo stesso!
Davvero un'autore che avrei dovuto scoprire prima, devo ammetterlo.
Non è un voto pieno perché ho un pallino molto grande, quando si parla di scrittura, non sopporto gli stili in cui i tempi verbali cambiano da frase a frase. Non riesco proprio a farmi scendere frasi al passato seguite da frasi al presente e viceversa, è più forte di me!
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