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Chi ben comincia" è una rubrica a cadenza settimanale ideata da Alessia del blog
Il profumo dei libri, che consiste nel pubblicare un piccolo trafiletto tratto dall'incipt di un libro che si sta leggendo, si è letto in passato o che si pensa di leggere in futuro, per destare la curiosità di voi lettori e anche la nostra.
I libri non vanno mai giudicati solo dalla copertina e qualche riga è comunque troppo poco per giudicare l'intero libro, ma ci sono quei romanzi che ti catturano già dalle prime parole, quelli che ti fanno innamorare da subito dello stile dell'autore e ti fanno venire voglia di leggerlo tutto d'un fiato o magari, se sei in libreria, di comprarlo.
Buongiorno cari lettori! ♥
Eccoci di nuovo con questa bellissima rubrica, che adoro profondamente e lo so che l'ho già detto XD
Questa settimana ho pensato molto a cosa avrei potuto mettere. Qualcosa che avevo letto? Qualcosa che stavo leggendo? Qualcosa che vorrei leggere presto?
Alla fine ho pensato di aprire un libro che voglio leggere presto e che rappresenta un mistero per me quanto per tutti quelli di voi che non lo hanno letto.
Fin da quando ho iniziato a vedere questo libro nei blog gli ho sbavato dietro, come i cani col biscotto XD, e alla fine mia madre me lo ha comprato e gli sto ancora sbavando dietro da allora!
In effetti non so perché ancora non l'ho iniziato... alle volte aspetti che i libri ti "chiamino", in un certo senso, no?
Comunque bando alle ciance, vi lascio con la prima pagina (scarsa) di "La caduta dei Tre Regni" di Morgan Rhodes.
Prologo
Prima di quella notte, non aveva mai ucciso nessuno.
«Sta' indietro», le disse sua sorella in un soffio.
Jana si schiacciò contro la parete di pietra della villa. Scrutò tra le ombre che le circondavano, poi lanciò un rapido sguardo verso le stelle, che brillavano come diamanti nel cielo nero.
Serrò le palpebre e pregò l'antica incantatrice: Ti scongiuro, Eva, dammi la magia che mi occorre per trovarla.
Quando riaprì gli occhi, sussultò di terrore. Sul ramo di un albero, a pochi passi di distanza da lei, era appollaiato un falco dorato. «Ci stanno osservando, sanno cosa abbiamo fatto», sussurrò.
Sabina lanciò un'occhiata all'animale. «Dobbiamo andare via subito, non c'è tempo da perdere.»
Cercando di non guardare il falco, Jana si staccò dal muro e seguì la sorella fino alla porta di legno di quercia e ferro della villa. Sabina vi premette contro la mano, che iniziò a risplendere di luce ambrata, trasmettendo la magia rafforzata dal sangue che avevano sparso poco prima. Jana rabbrividì: le unghie di Sabina erano ancora sporche di rosso.
Un istante dopo, la porta si sgretolò: il legno non poteva fermare la magia della terra.